MONDELEZ
Mobilita’, intesa raggiunta
di Giuliano Mino Grossi
Dopo l’apertura di una procedura di mobilità lo scorso 19 Aprile, il 26 Aprile è stato raggiunto un accordo con Mondelez.
Dallo scorso anno l’azienda aveva presentato un quadro generale molto preoccupante su forti processi di riorganizzazione aziendale. Scelte motivate dalla direzione aziendale per “ ridefinire la propria forza lavoro a seguito dei pianificati processi di decentramento presso strutture aziendali del gruppo”, insieme ad esternalizzazione di attività amministrative. Insieme alla decisione di chiudere entro Novembre di quest’anno gli uffici amministrativi del gruppo rimanenti a Genova.
Una proposta che presentò alla organizzazioni sindacali ed ai lavoratori un esubero di oltre 50 lavoratori. L’opposizione di UILA, FAI e FLAI insieme alle RSU ed i lavoratori ad una impostazione così pesante ci ha permesso di giungere ad una intesa consentendo l’uscita dall’azienda esclusivamente dei lavoratori pensionabili nel periodo di mobilità oppure volontari.
Ventisette saranno i lavoratori degli uffici di Genova e della Sede di Milano che entro Ottobre di quest’anno saranno messi in mobiltà, mentre, proprio da Genova nove lavoratori verranno trasferiti a Milano. L’accordo prevede un sostegno economico mensile per coloro che entreranno nelle liste di mobilità per 700€ e fino a 850€ netti per i primi dodici mesi di mobilità e da 750€ a 900€ per i mesi rimanenti di mobilità fino al raggiungimento della data di pensionamento. Con una erogazione minima di 5500e per coloro che abbiano una permanenza in mobilità di meno di sei mesi.
L’incentivazione all’esodo per i volontari sarà di 38.000€. Importante poi l’intesa per coloro che si trasferiranno a Milano. La società metterà a disposizione per tre anni un appartamento a Milano funzionale sia al singolo lavoratore ed anche per l’intera famiglia. Con un contributo mensile per affitto e spese di condominio che andrà dalle 800 alle 1200€. Sono previste le spese di trasloco, gli allacciamenti di luce, acqua, gas e telefono. Sottoscritta inoltre una indennità pari al 10% della retribuzione annua lorda, con un minimo garantito di 6000€, al termine del periodo ove la società provvederà al pagamento dell’affitto. Raggiungere intese e’ sempre difficile quando avvengono processi di riorganizzazione, ma questo caso conferma le caratteristiche positive delle relazioni sindacali.