MISURE PER IL LAVORO
Poletti valuta le proposte del Sindacato
Primo incontro con il Governo dopo l’intesa CGIL, CISL, UIL – Confindustria
di Eleonora Tomba
Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto lo scorso 1 settembre un’intesa con Confindustria, contenente una serie di proposte per le politiche del lavoro. Il tema ha avuto un primo parziale riscontro dal Governo, che ha avviato il confronto con le parti sociali. Il Ministro del lavoro, Giuliano Poletti, ha illustrato questa settimana le misure più urgenti contenute nel decreto di revisione del Jobs Act, che dovrebbe essere varato a fine mese, parte delle quali vanno nella stessa direzione auspicata dal documento interconfederale: sostenere le situazioni di crisi aziendale e salvaguardare l’occupazione, riqualificando la forza lavoro e garantendo un’estensione degli ammortizzatori sociali.
Il Governo, secondo quanto riferito da Poletti, dovrebbe stanziare 235 milioni di euro per tutelare maggiormente i circa 40mila lavoratori dipendenti da aziende in cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione e riconversione, che hanno sede in aree di crisi complessa. Data la prossima scomparsa della mobilità (che verrà meno da gennaio 2017), è stato progettato il prolungamento per 12 mesi dei trattamenti CIGS in scadenza entro il 31/12/2016 e, per coloro che abbiano già esaurito l’indennità di mobilità e la NASpI o le esauriscano entro l’anno, sarà introdotto un ulteriore sussidio di 500 euro al mese (simile all’ASDI), vincolato a iniziative formative regionali.
L’esecutivo impegnerà altri 135 milioni per potenziare la NASpI a favore dei lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, consentendo loro di usufruire per un anno di un mese aggiuntivo di trattamento (quattro invece di tre): a questo proposito, non appena sarà diffuso il testo del decreto correttivo, ci attiveremo per spingere il Governo ad estendere questa possibilità anche ai lavoratori stagionali degli altri settori.
Nella stessa sede, il ministro si è espresso a favore sia della esclusione del settore agricolo dall’innalzamento del reddito massimo per lavoratore derivante da voucher (7.000 euro senza limiti per singolo committente), sia della revisione dei settori che possono ricorrere al lavoro accessorio, promettendo di condividere tale posizione in Consiglio dei Ministri. Questo è un punto che ci sta particolarmente a cuore, perché l’estensione senza regole dei voucher a tutti i settori produttivi ha portato ai fenomeni distorsivi che abbiamo più volte denunciato nell’ultimo anno, accrescendo il lavoro nero e sottotutelando milioni di lavoratori.
I rappresentanti di palazzo Chigi hanno, inoltre, giudicato molto interessanti le proposte di Cgil, Cisl e Uil e Confindustria sull’anticipazione delle politiche attive prima della risoluzione del rapporto di lavoro e sulla partecipazione dei Fondi interprofessionali per sostenere le attività di ricollocazione. Il confronto proseguirà nelle prossime settimane.
Come Uila, riteniamo positive queste prime misure illustrate, ma occorre uno sforzo maggiore da parte del Governo per seguire la strada indicata dalle parti sociali, verso l’ampliamento della NASpI, l’estensione delle norme anche alle aree di crisi non complesse e la tutela dei lavoratori stagionali di tutti i comparti.