Con un decreto firmato dal ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio il governo, nei giorni scorsi, ha stanziato 13 milioni del Fondo di solidarietà nazionale a favore delle aziende che hanno subito danni a causa di calamità naturali in nove regioni italiane: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Basilicata e Calabria. La Uila ha denunciato la mancanza di attenzione verso alcune regioni del sud, come la Sicilia e la Puglia, ugualmente danneggiate dalle calamità naturali degli ultimi mesi.
A questo proposito il segretario generale Uila ha stigmatizzato anche l’inerzia dei parlamenti siciliani. “In parlamento, mentre i deputati pugliesi chiedono di estendere questi stanziamenti alla loro regione, i rappresentanti del popolo siciliano, al contrario, sembrano dormire sonni tranquilli e neppure protestano per l’assurda esclusione della Sicilia tra le regioni beneficiarie del decreto” .
“Al di là della incredibile discriminazione tra regioni e della colpevole assenza dei parlamentari siciliani” ha aggiunto Mantegazza “la Uila ribadisce la necessità di una riforma complessiva della normativa sulle calamità che non escluda nessuno e che preveda stanziamenti adeguati. Vanno sostenute le aziende, non solo per i raccolti persi ma anche per il tempo necessario a tornare in produzione e, ai lavoratori, va garantita almeno l’indennità di disoccupazione per il tempo necessario”.
La denuncia della Uila non è passata inosservata. A tal punto che sia un gruppo di deputati M5s sia lo stesso Ministero si sono sentiti in dovere di chiarire e precisare la portata dello stanziamento contenuto nel decreto. Una precisazione dal sapore un po’ giustificativo e, in cui si afferma, tra l’altro che il periodo considerato non comprende anche le calamità avvenute a fine Ottobre.
“Se il Ministero delle Politiche agricole è costretto a precisare che Sicilia, Puglia e altre aree colpite in ottobre da violente ondate di maltempo sono state escluse dalla recente ripartizione di 13 milioni di euro del Fondo di solidarietà nazionale in considerazione “del breve periodo di tempo trascorso dagli eventi avvenuti” ciò dimostra, ancora una volta, che le normative in vigore vanno riviste e modificate.
Aspettando i tempi della burocrazia, infatti, le aziende chiudono mentre decine di migliaia di braccianti devono rinunciare alle giornate lavorative perdendo ogni sostentamento per se e per le loro famiglie. Molti di loro, peraltro, sono privi di tutele previdenziali perché assunti da imprese non assicurate e sono quindi esclusi da ogni beneficio di legge. Abbiamo chiesto una deroga che è stata concessa alle aziende, ma non si sa ancora se questa vale anche per i lavoratori” ha replicato il segretario generale Uila nel corso del Consiglio nazionale a Palermo.
Nei giorni scorsi, la Uila aveva contestato anche l’esclusione del centro-sud dal “tavolo per la messa in sicurezza e il recupero dei territori colpiti dal maltempo”, convocato per venerdì scorso dal Ministero dello Sviluppo economico.
“Ribadiamo la necessità di incontri che non escludano nessuno” ha precisato Mantegazza. “Riguardo la ripartizione di risorse del Fondo di solidarietà, confermiamo le nostre perplessità, sia rispetto a eventuali ritardi addebitati alle Regioni nel circostanziare le aree colpite, sia in riferimento a scadenzari e cronologie di interventi che il Governo sarebbe tenuto a seguire anche in presenza di calamità disastrose e spesso luttuose. È insopportabile che, solo perché un evento si è verificato 15 o 30 giorni dopo un altro, si debba aspettare la ricostituzione dei fondi. Noi chiediamo al Governo che, in territori così gravemente colpiti, i fondi arrivino subito!”