Cassazione
Lecito licenziare chi usa internet aziendale a fini personali
Il lavoratore che utilizza ripetutamente la connessione internet aziendale per fini personali può essere licenziato per giustificato motivo soggettivo. Lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza n. 14862/2017.
Inoltre, l’azienda che usa degli strumenti di controllo a distanza per accertare l’utilizzo irregolare dei beni della società non è soggetta alla disciplina dell’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori. Infatti, secondo la Corte, questa norma statuisce le forme e le modalità di controllo che hanno per oggetto la prestazione lavorativa e il suo esatto adempimento, mentre non si applica a quei comportamenti illeciti dei dipendenti capaci di ledere l’integrità del patrimonio aziendale, il regolare funzionamento degli impianti e la loro sicurezza.
La Cassazione, altresì, esclude che l’azienda abbia violato le regole che tutelano la riservatezza e la privacy del dipendente, in quanto il datore non ha analizzato quali siti sono stati visitati durante la navigazione, non ha visualizzato i dati scaricati e non ha accertato se questi siano stati salvati sul computer. L’azienda ha solo analizzato i dettagli del traffico di connessione, che non costituiscono dati personali perché non danno alcuna indicazione in merito alla persona ed alle sue scelte politiche, religiose, culturali o sessuali.