LACTALIS
Nel 2017 già ridotti volumi e fatturato, preoccupa il futuro del gruppo
di Giuliano Mino Grossi
Il Groupe Lactalis vuole crescere ancora e raggiungere i 20 miliardi di euro di fatturato. Con oltre 11 milioni di tonnellate di produzione nel mondo, 18 miliardi di litri di latte raccolto, stabilimenti in 43 Stati e dipendenti in 85 paesi rappresenta il primo Gruppo lattiero caseario a livello globale. L’Italia continua ad essere il secondo paese, dietro la Francia, sia per la presenza del Gruppo sia per Galbani, che segue appunto President, nel valore dei marchi Lactalis nel mondo con 1,5 miliardi di euro.
Abbiamo sottolineato queste importanti dimensioni positive del Gruppo, in continua espansione e crescita internazionale, per affrontare le difficoltà di mercato che quest’anno lo stesso sta attraversando. A fronte di una condizione di fatturato e volumi, a consuntivo dello scorso anno, non negativa, l’azienda ha invece presentato nei primi tre mesi del 2017 significative riduzioni sia dei volumi che del fatturato. Alla ripresa economica lentissima, alla continua riduzione del poter di acquisto delle famiglie italiane, alla non crescita quindi della domanda interna e dei consumi, si è aggiunto l’aumento delle materie prime principali come il latte e le carni. Condizioni che sicuramene non hanno favorito l’aumento delle produzioni e del mercato.
Quello che è certo però è che la distanza dei risultati tra il primo trimestre di quest’anno e il 2016, è molto alta. Per queste ragioni a Melzo, dove si producono i salumi, sono iniziati periodi di Cassa Integrazione Ordinaria e stanno sorgendo preoccupazioni negli altri stabilimenti dove vengono prodotti i formaggi. Tensioni anche tra gli addetti alla tentata vendita, viaggiatori e piazzisti, che colgono per primi le difficoltà di mercato tra i negozi tradizionali ed i food-service, siano essi bar, snacks, pizzerie, ristoranti o altro. Lavoratori che in questi anni hanno vissuto processi di riorganizzazione difficili per rispondere alla riduzione dei volumi nel dettaglio tradizionale ed alla centralizzazione delle consegne dei clienti dell’azienda del canale moderno.
In un recente incontro, presso Assolombarda, la Direzione Aziendale si è dichiarata disponibile ad un confronto costante con le RSU sui luoghi di lavoro intensificando momenti di riunione con l’intero coordinamento sindacale del gruppo. Il nostro obiettivo è verificare con l’azienda se le scelte di organizzazione, ma soprattutto di politica industriale e commerciale previste nel programma aziendale, abbiano un ritorno positivo nelle vendite e, di conseguenza, nella produzione. Gli impegni aziendali prevedono una migliore gestione del latte italiano, il rilancio dei prodotti principali, lo sviluppo di innovazioni sui prodotti con salumi “Tutta Natura” e la gamma Bio; con campagne generali sul marchio Galbani e lo sviluppo del marchio leader mondiale President. Inoltre c’è l’intenzione di spingere sulla crescita nel Food Service, in B2B e nell’e-commerce, sullo sviluppo del rapporto con le marche private e di sostenere le esportazioni, già oggi componente in costante aumento del fatturato e dei volumi.
Si tratta di scelte importanti per le quali, come abbiamo ribadito alla direzione aziendale, c’è la necessità che vengano effettuate verifiche e confronto sui risultati e, come all’inizio richiamavamo, trattandosi di un Gruppo internazionale forte e in condizioni strutturali e finanziarie importanti, da sostenere con importanti politiche industriali per una vera inversione delle tendenze attuali negative. Come è giusto dire in questi casi, le organizzazioni sindacali ed i lavoratori saranno impegnati a cogliere i momenti positivi del mercato, nelle produzioni e nelle vendite per sostenere lo sviluppo dell’azienda e l’occupazione nelle condivise decisioni delle relazioni sindacali, del Gruppo e con le RSU/RSA.