Con una grande manifestazione svoltasi il 7 giugno 2019 presso il teatro Ambra Jovinelli e aperta dal coro del teatro dell’opera, la Uila e la Fondazione Argentina Altobelli hanno festeggiato i loro primi 25 anni di vita. I lavori sono stati aperti da un appassionato intervento sulla storia del sindacato e sulla figura di Argentina Altobelli della segretaria nazionale Enrica Mammucari, che ha anche presieduto l’intero evento a cui hanno partecipato oltre 700 delegati Uila, i rappresentanti delle associazioni datoriali e dei responsabili delle relazioni sindacali delle maggiori aziende alimentari italiane, i segretari generali di Fai e Flai Onofrio Rota e Giovanni Mininni e il sottosegretario alle politiche agricole Franco Manzato.
Pierluigi Bertinelli, presidente della fondazione Argentina Altobelli e primo segretario generale della Uila, ha ripercorso le circostanze, non prive di passaggi difficili, che hanno portato alla fusione tra Uisba ed Uilias nel 1994, sottolineando un aspetto determinante: “non solo la Uila è stata un grande successo organizzativo – ha detto – ma si è salvaguardata quella collaborazione leale tra periferia e segreteria nazionale che è un bene inalienabile”.
Molti i temi toccati dal segretario generale Stefano Mantegazza nella sua intensa relazione con la quale ha voluto guardare al futuro, piuttosto che “celebrare il passato”. “Con il voto europeo devono andare in soffitta quindici anni di austerity che hanno danneggiato la coesione sociale” ha affermato toccando il tema europeo. “Serve una riforma della Pac che tuteli il lavoro premiando le aziende virtuose che occupano maggiore manodopera”, ha proseguito Mantegazza auspicando, in vista della manovra economica, un ritrovato equilibrio tra governo e maggioranza ritrovino e il non aumento dell’Iva. “Occorre inoltre far ripartire la domanda interna”, ha evidenziato il segretario, spiegando che “la nostra proposta per i prossimi quattro anni è nessun prelievo fiscale sugli aumenti contrattuali e sui premi di produzione”. Il segretario generale Uila ha poi ricordato i lavori in corso per i numerosi contratti ancora da rinnovare, ringraziando il sottosegretario Manzato, presente in sala, per l’apertura del tavolo per gli operai forestali. Mantegazza ha poi rivendicato il ruolo del sindacato e della contrattazione contro i difensori del salario minimo: “a definire le retribuzioni ci pensiamo noi. Al governo chiediamo una legge sulla rappresentanza che sostenga gli accordi interconfederali ed elimini i contratti pirata”, ha detto ancora aggiungendo “proponiamo a Fai e Flai di chiedere l’apertura di un tavolo con il ministro del lavoro Luigi di Maio per affrontare le richieste di cui siamo portatori” e chiedere “un provvedimento contro il dilagare delle imprese senza terra e delle false cooperative, nuova frontiera del caporalato”. Mantegazza ha infine ricordato i tanti problemi ancora da risolvere, come la cassa integrazione per la pesca, il riconoscimento dei lavori usuranti, le tutele per i lavoratori della cooperazione o gli ammortizzatori sociali per le calamita’ naturali, osservando: “in Italia vedo una mancanza di speranza nel futuro” ma “noi possiamo cambiare il destino del nostro paese” e “sono ottimista per l’unità forte con Fai e Flai sulle cose da fare”.
Onofrio Rota e Giovanni Mininni, intervenuti per un saluto, hanno entrambi condiviso l’importanza dell’unità d’intenti dei tre sindacati e del loro ruolo in un periodo di grandi cambiamenti sociali. Il sottosegretario all’agricoltura Franco Manzato, che ha incentrato il suo intervento sul progetto di sviluppo del settore agroalimentare che il ministero intende proporre per “costruire una visione strategica entro marzo 2020 per i prossimi venti anni”, ha affermato che “come i prodotti italiani sono conosciuti nel mondo per la loro qualita’, lo devono diventare anche per la qualita’ del lavoro di chi li produce, perche’ la responsabilita’ sociale riconosciuta nel mondo paga. L’intero progetto di sviluppo dell’agroalimentare si basa sulla qualita’ del lavoro e questo possiamo farlo solo tutti insieme”, ha evidenziato Manzato.
Un momento molto emozionante è stata la testimonianza portata da alcuni delegati territoriali tra cui Elisabetta Negrello, Ida Cardillo, Katia Baranowska, Gaetano Laurenza, Alessandro Salamone, Roberto Castelli, Federica De Sanctis, Carlo Muccio, Enrico Patroni e Yudvhir Singh Ravi.
Le conclusioni sono state affidate al segretario generale Uil Carmelo Barbagallo che ha augurato alla Uila: “speriamo che quando festeggeremo le nozze d’oro siate diventati il primo sindacato di categoria. E’ importante continuare con la capacita’ di contrattazione che avete, se non siamo determinati non saremo determinanti per cambiare le cose”, ha aggiunto esprimendo a sua volta le sue perplessità sui contrasti nel governo e sulle politiche proposte dall’Ue e dicendosi d’accordo nel rivedere le tasse sul lavoro. Erano presenti, tra gli altri, il presidente di Copagri Franco Verrascina, il vice presidente Fabio Caldera ed il direttore generale Maria Cristina Solfizi; il direttore generale dell’Enpaia Roberto Diacetti, il direttore generale di Assocarni Francois Tomei, il segretario generale Elti Carlo Sacchetto, il direttore generale di Aia Roberto Maddé, il vice direttore generale e responsabile lavoro di Federalimentare Gabriele Cardia, il responsabile Coldiretti delle politiche per il lavoro Romano Magrini, il responsabile dell’area sindacale di Confagricoltura Roberto Caponi, Danilo De Lellis dell’ufficio lavoro e relazioni sindacali della Cia, Matteo Milanesi dell’ufficio legislativo-sindacale di Fedagripesca-Confcooperative.