UIMEC
Imu, ancora molti dubbi su applicazione detrazione 200 euro
di Fabio Caldera
Restano aperti ancora molti dubbi interpretativi sull’applicazione della tassa iniqua sui terreni agricoli. In particolare, Nei giorni scorsi, si è espresso nel merito della detrazione dei 200 euro anche l’Ifel, Istituto per la Finanza e l’Economia Locale, costituito dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci), il quale ha evidenziato la problematica sorta dai dubbi applicativi sui terreni concessi in comodato o in affitto a coltivatori diretti e a imprenditori agricoli. Sul punto il dipartimento delle finanze si era già espresso in modo molto restrittivo attraverso la risoluzione del 3 febbraio n. 2/DF, ritenendo possibile l’esenzione solo qualora il concedente fosse in possesso o conducesse un altro terreno.
Nonostante tale interpretazione, l’Ifel, invece, con una nota pubblicata sul proprio sito, ha sostenuto che l’ulteriore requisito non sembra direttamente menzionato dalla norma. Inoltre ha considerato irragionevoli i criteri espressi per l’assegnazione della nuova detrazione dei 200 euro. A differenza di quanto accade per l’abitazione principale, infatti, il meccanismo risulta difficilmente applicabile perché non tiene in considerazione i casi di comproprietà e di possesso di più terreni con differenti situazioni. Occorrerà pertanto, una nuova interpretazione su come ripartire la detrazione, se per quota di possesso, di destinazione o fissa.
Tra l’altro, la norma crea nei produttori una aspettativa distorta, lasciando intendere che i 200 euro verranno versati per intero in favore di ogni beneficiario, senza tener conto di altre condizioni. Al contrario, l’Ifel ha precisato che l’importo dovrà meramente essere scalato dall’imposta dovuta, che sarà a sua volta determinata in base al decreto legge 201/2011.
Viene da sé che la nuova detrazione quindi non si riferisce né ai singoli terreni né alle quote in possesso di questi, ma è da doversi considerare “fissa” e spetterà al singolo coltivatore diretto o Iap, indipendentemente dal numero di terreni condotti e dalla percentuale di possesso degli stessi. Essa andrà comunque proporzionata ai mesi di detenzione dei terreni, per i quali resta la condizione necessaria di coltivatore diretto o di Iap, ai sensi delle norme che già regolano il versamento dell’Imu.
Un’altra questione sollevata dall’Istituto riguarda l’obbligo di presentare la dichiarazione Imu nei casi in cui vi sia esenzione. La conoscibilità dei dati da parte dell’Ente è sufficiente per esonerare dalla presentazione o le informazioni necessarie devono essere ricavabili esclusivamente dalla banca dati catastale? Su questo punto, l’Ifel ritiene che le “informazioni meramente conoscibili” non consentano di individuare con certezza i confini dell’obbligo dichiarativo. Dovrà far fede quanto pubblicizzato dalla banca dati catastale.