Tra il 2008 e il secondo trimestre del 2022 la maggior parte dei paesi del G 20 ha beneficiato di un aumento dei salari reali (in particolare: Rep. Di Corea +24%, Australia + 19%, Germania + 12%). Solo in tre paesi (Giappone, Regno Unito e Italia) questo salario è sceso e, in Italia, c’è stata la decrescita maggiore (-12% rispetto) rispetto a Giappone (-2%) e Regno Unito (-4%). Per quanto riguarda i paesi UE, insieme all’Italia, solo in Spagna i salari sono scesi (-6%) mentre negli altri paesi si è registrata una crescita, particolarmente marcata nei paesi dell’Europa centrale (Ungheria +72%, Polonia +36%, Slovacchia +25%).
È quanto emerge dal Rapporto ILO L’impatto dell’inflazione e del COVID-19 sui salari in Italia che contiene un approfondimento sulla situazione dei salari in Italia.
Le retribuzioni mensili nel nostro paese tra il 2020 e il 2021 (effetto Pandemia) erano cresciute dello 0,1%, a fronte di una media europea di + 1,7%. Nel 2022, invece, la crescita repentina dell’inflazione ha eroso i salari reali del 5,9%, rispetto al 2019, in misura più che doppia alla media europea (-2,4%).
Questa situazione ha prodotto una forte perdita nel potere d’acquisto delle famiglie, in particolare nelle classi di reddito medio-basse. Inoltre, la combinazione tra perdita di lavoro e riduzione di ore lavorate durante la pandemia ha aumentato, dal 9,6 al 10,5 la percentuale di lavoratrici e lavoratori considerati a basso salario. In questa categoria sono cresciuti, in particolare, i giovani (classi 16-34 anni e 35-50 anni), i lavoratori con contratti a termine e le donne; queste ultime, inoltre, hanno pagato maggiormente le conseguenze della crisi non tanto in termini di divario salariale di genere, quanto in vera e propria perdita del lavoro che è stata due volte superiore rispetto agli uomini.
“La ripresa dal COVID-19 che si stava realizzando nel mondo del lavoro in Italia e su scala globale è stata compromessa dall’attuale grave crisi inflazionistica. Insieme al rallentamento della crescita economica, la crisi attuale sta aggravando la situazione dei salari reali in Italia e nel mondo”, ha spiegato il Direttore dell’Ufficio OIL per l’Italia e San Marino, Gianni Rosas. “In questo contesto, è necessario adottare, attraverso il dialogo sociale, delle politiche e misure di supporto al tenore di vita di lavoratori e famiglie, politiche salariali attraverso la contrattazione collettiva, unitamente a misure dirette alle famiglie meno abbienti. È inoltre fondamentale rafforzare le competenze di lavoratrici e lavoratori attraverso l’istruzione e la formazione lungo l’arco della vita e adottare strategie integrate per ridurre il divario salariale di genere”, ha concluso Rosas.
Nelle slides è possibile vedere dettagliatamente l’andamento dei salari in Italia e gli effetti dell’inflazione sugli stessi.