FERRERO
Il posto più “dolce” dove lavorare. E salgono investimenti e fatturato
Majrone (Uila): “Azienda all’avanguardia anche grazie a modello relazioni sindacali”
Nuovi investimenti, potenziamento delle attività industriali, fatturato in crescita, esercizio 2014 chiuso in miglioramento. E la preferenza degli italiani come posto migliore dove poter lavorare. La multinazionale Ferrero mette a segno una serie di colpi positivi.
A livello economico la holding del gruppo Ferrero International ha approvato il bilancio consolidato relativo al 2014 con un fatturato di 8,4 miliardi di euro in crescita del 3,9% (+ 300 milioni) rispetto al 2013, che aveva chiuso con 8,1 mld. Sono andati bene anche gli utili che hanno raggiunto quota 907 milioni di euro prima delle imposte, crescendo del 14,2%.
I prodotti hanno raggiunto con successo oltre 160 paesi del mondo. In particolare, le vendite sono cresciute soprattutto nei nuovi mercati, migliorando ad esempio in Asia, Russia, Usa, Canada Brasile, Messico e Turchia. Forte la crescita in Medio Oriente, buoni i risultati in Regno Unito, Polonia e Germania, mentre sono rimasti stabili o in lieve calo i mercati del sud Europa. In Italia, a causa della contrazione del mercato domestico il calo delle vendite è stato del 5,6% per un fatturato di 2,547 miliardi di euro, mentre l’export ha mantenuto con 780 milioni di euro.
Non mancano poi gli investimenti. Solo nell’ultimo esercizio ne sono stati realizzati per 537 milioni di euro, dei quali 458 cioè il 5,4% delle vendite, destinati al potenziamento delle attività industriali e produttive in Italia, Germania, Canada, India, Brasile, Messico e Cina.
E non solo. L’azienda di Alba è anche il posto di lavoro più ambito dagli italiani. Nei giorni scorsi, la multinazionale ha infatti vinto la quinta edizione del Randstad Award, il riconoscimento che viene assegnato sulla base dei risultati di un’indagine globale sull’employer branding.
Con il 79,36% delle preferenze, tra tutti coloro che conoscono il brand, Ferreroè stata scelta tra 150 imprese proposte, attive in 14 settori diversi, risultando l’azienda italiana più attrattiva come datore di lavoro (intervistati 8900 potenziali dipendenti tra studenti, lavoratori occupati e disoccupati, dai 18 ai 65 anni).Inoltre la multinazionale ha ottenuto anche altri 4 premi classificandosi al primo posto per “atmosfera di lavoro piacevole”, “sicurezza del posto di lavoro”, “work-life balance” e “solidità finanziaria”.
Lo studio, commissionato da Randstad Holding all’Istituto belga ICMA, ha misurato il livello di attrattività percepita delle aziende da parte dei possibili dipendenti che dichiarano di conoscerle, ovvero quanto e per quali fattori i brand sono capaci di attirare chi cerca lavoro o vuole cambiarlo.
Le ragioni di questo successo vengono individuate da Guido Majrone, segretario nazionale Uila, anche in un positivo modello di relazioni sindacali. “Uno degli atout, non l’unico naturalmente, della multinazionale piemontese che ha consentito una crescita costante negli anni è il modello di relazioni sindacali costruito dal management aziendale e da Fai, Flai e Uila ad ogni livello. Un modello che si basa sul consenso, sulla partecipazione e, in modo particolare, sul welfare contrattuale: gli integrativi di gruppo in Italia hanno sviluppato nel tempo il capitolo “le persone in Ferrero”, ampliando i diritti di legge e del contratto nazionale di lavoratrici e lavoratori per meglio conciliare i tempi di vita con quelli di lavoro, creando opportunità di stage all’estero negli altri stabilimenti Ferrero e contributi allo studio universitario per figli di dipendenti meritevoli … e l’elenco potrebbe continuare a lungo”. “L’ultimo accordo, che risale a luglio 2014, oltre a prevedere un sostanzioso incremento economico sul salario variabile, ha definito una serie di investimenti negli stabilimenti italiani, tutti realizzati nel frattempo, che, oltre a stabilizzare l’occupazione in Ferrero nel nostro paese, ci auguriamo possano essere la risposta al calo di fatturato “domestico”. E quindi con un pizzico di orgoglio, ha aggiunto Majrone, ma anche con la consapevolezza di avere a che fare con un’azienda da sempre all’avanguardia nella positività del rapporto con le organizzazioni sindacali e con i dipendenti, possiamo dire che il lavoro quotidiano di Fai, Flai e Uila nazionali e territoriali con il management del gruppo Ferrero ha in parte contribuito all’assegnazione del Ranstad Award alla multinazionale piemontese”.