Dopo oltre 11 anni dall’ultimo rinnovo, il 9 dicembre 2021 è stato sottoscritto, presso la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, a Roma, il contratto collettivo dei lavoratori forestali che dà finalmente risposte a 60 mila operatori. A firmarlo, dopo una lunga e complessa trattativa interrottasi più volte, i sindacati Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, Agci-Agrital, Confcooperative-Fedagripesca, Confcooperative lavoro e servizi, Federazione italiana comunità forestali-Federforeste e Legacoop-agroalimentare.
Scaduto nel 2012, il contratto, unico nel suo genere in quanto sottoscritto sia da aziende private e cooperative che da amministrazioni pubbliche, consente alle imprese e ai lavoratori di sostenere con strumenti più adeguati il futuro che il settore dovrà affrontare, con particolare riferimento alla tutela del territorio a partire dalla prevenzione e dal contrasto agli incendi boschivi.
“È un contratto, che possiamo definire storico, che giunge a 11 anni dalla sottoscrizione dell’ultimo contratto nazionale e a 10 dall’ultimo aumento retributivo” ha dichiarato il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza. “Dopo 10 anni di negoziati, tanti scioperi e mobilitazioni, finalmente possiamo annunciare il conseguimento di un risultato straordinario che è stato reso possibile anche grazie a un intervento legislativo che ha chiarito la competenza delle regioni e la loro titolarità a sottoscrivere, come amministrazioni pubbliche, un contratto di diritto privato” ha spiegato Mantegazza.
L’intesa tra le parti sul contratto era già stata trovata ad agosto 2021. Tuttavia, la Conferenza delle Regioni e il Mipaaf avevano avanzato nuovi dubbi sulla natura privatistica o pubblica del contratto nazionale per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agraria. Un tema che sembrava essere stato ampiamente superato nel corso della lunga trattativa e, in particolare, dopo il parere positivo espresso dalle Regioni sull’esito del negoziato, anche attraverso la sottoscrizione dell’ipotesi di accordo in data 4 agosto unitamente alla parte datoriale privata e all’UNCEM. In seguito a questo nuovo stallo, i sindacati si erano mobilitati in più occasioni organizzando dei presìdi davanti alle sedi della Conferenza delle Regioni e al Ministero delle politiche agricole. Per risolvere quest’annosa questione è stato necessario l’intervento del legislatore. A novembre, infatti, all’interno del Dl incendi (decreto-legge 8 settembre 2021, n. 120, recante disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi e altre misure urgenti di protezione civile), è stato approvato l’emendamento che chiarisce che un ente pubblico può sottoscrivere un contratto di diritto privato. Grazie a questa previsione normativa è stato possibile superare lo stallo della trattativa e giungere finalmente al rinnovo del contratto.
IL NUOVO CCNL
Il rinnovo ha visto concordi parti datoriali e sindacali nell’adeguare il contratto alle nuove sfide che le politiche forestali a livello nazionale ed europeo pongono al settore, sempre più centrale nei processi di transizione ambientale, nella difesa del territorio e nello sviluppo delle aree interne del Paese.
Il contratto è stato profondamente rinnovato nella parte normativa a partire dalla vigenza, portata a quattro anni, con scadenza quindi al 31 dicembre 2024, un adeguamento delle parti relative ai contratti a tempo determinato, all’apprendistato e alla sicurezza sul lavoro anche in relazione alle modifiche normative intercorse dall’ultimo rinnovo. Definite poi in modo più ampio le causali relative al lavoro stagionale e riallineate le ore di permesso in modo più equilibrato tra operai ed impiegati.
Nell’ottica del rafforzamento del secondo pilastro della previdenza viene aumentato di uno 0,3% il contributo a carico delle imprese per la previdenza complementare, mentre vengono inseriti due nuovi articoli su ferie solidali e aiuto alle lavoratrici vittime di violenza di genere.
Infine, sul piano economico il rinnovo vede un aumento di 100 € sia per impiegati che operai al II livello, riparametrato per gli altri livelli contrattuali. L’aumento sarà erogato in due tranches di 50 € ciascuna, la prima con decorrenza 1° dicembre 2021 e la seconda a partire dal 1° marzo 2023.
“Questo contratto, che valorizza la figura professionale del lavoratore forestale e che modifica una serie di norme ormai desuete, sarà quindi lo strumento per poter sviluppare, oltre al tradizionale ruolo protettivo, anche una vera forestazione produttiva che crei ulteriore occupazione e lavoro di qualità” ha aggiunto Mantegazza.