EXPO 2015
Presentata la Carta di Milano
Positiva l’attenzione verso il tema lavoro
di Fabrizio De Pascale
La Carta di Milano, il documento che, nelle intenzioni del governo, dovrà rappresentare la vera eredità dell’esposizione universale, è stata presentata a Milano il 28 aprile dal ministro per le politiche agricole Maurizio Martina.
Si tratta di un documento, frutto di un lavoro che ha coinvolto per mesi esperti e rappresentanti di istituzioni nazionali e internazionali, parti sociali, che si propone di definire il diritto al cibo come un diritto umano fondamentale; un documento che raccoglie e propone principi e impegni fondamentali da rispettare e da seguire per assicurare l’attuazione e il rispetto di questo diritto anche per le generazioni future.
La carta di Milano non è una sorta di convenzione internazionale per gli stati; è un documento che si pone l’ambizioso scopo di essere approvato e sottoscritto da chiunque: stati, istituzioni, organizzazioni sociali, imprese e anche da singoli cittadini.
Nelle intenzioni del governo, la carta di Milano è l’atto d’impegno che farà da guida ai sei mesi di durata di Expo 2015, nel corso dei quali sarà arricchita per poi essere consegnata al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon a fine ottobre.
Positivo il giudizio della Uila sul documento che, in tema di lavoro, recepisce il punto di vista del sindacato proponendo specifici impegni sia per le imprese che per gli Stati.
“Apprezziamo molto” ha dichiarato il segretario generale Uila Stefano Mantegazza “che nel documento, che impegnerà a livello mondiale cittadini, istituzioni, imprese e associazioni, accanto alla responsabilità per le imprese di favorire forme di occupazione che contribuiscano alla realizzazione personale dei lavoratori e delle lavoratrici e ad adottare dei codici di responsabilità sociale, sia anche previsto, in particolare, il contrasto al lavoro minorile e a quello irregolare nel settore agroalimentare. Non meno importante è poi l’impegno a lavorare alla realizzazione di una struttura sovranazionale che raccolga le attività di informazione e analisi dei reati che interessano la filiera e per il contrasto degli illeciti”.
“Avremmo desiderato che” ha aggiunto Mantegazza “tra gli impegni richiesti ai governi, ci fosse stato anche quello di attuare le convenzioni internazionali che impongono agli stati la tutela dei diritti del lavoro e la creazione di condizioni di lavoro decente per tutti”.