Ora che i mezzi di protezione individuali cominciano ad essere prodotti in quantità adeguata e che i Pronto soccorso cominciano a svuotarsi, va riavviata in tempi rapidissimi l’attività produttiva.
Ogni giorno che passa aumentano le persone in difficoltà, famiglie che non sono in grado di mettere insieme il pranzo con la cena. Oltre il 40% dei consumatori ha già ridotto le proprie spese in maniera drastica.
L’obbiettivo prioritario rimane quello di tutelare la salute ed evitare il propagarsi del contagio ma il paese sta pagando già adesso un prezzo altissimo in termini di disoccupati e caduta di reddito e ogni giorno che passa il piano inclinato che dovremo risalire diventa sempre più ripido, con il rischio sempre più concreto di forti tensioni sociali.
Vanno verificate, praticate e generalizzate le misure di distanziamento sociale, garantiti a tutti i lavoratori i sistemi di protezione individuale ma le aziende in grado di assicurare questi livelli di sicurezza devono riaprire subito. E questo dovrebbe valere sia per le attività produttive che per tutti gli esercizi commerciali, penso in primo luogo alle librerie, agli artigiani e alle piccole botteghe.
La filiera agro-alimentari è un esempio di come si possa trovare il giusto equilibrio tra tutela della salute e contenimento dell’infezione. È indispensabile che da subito riparta il settore della meccanica agricola che fornisce attrezzature e ricambi all’intera filiera e va data priorità alla riapertura dei mercati all’aperto per consentire la vendita diretta a tutti gli agricoltori.
Insomma, è arrivato il tempo che il sistema Italia, pur con tutte le limitazioni utili e con i necessari controlli, riavvii i motori anche per evitare che le nostre imprese perdano quote di mercato nelle lunghe filiere internazionali, sostituite da altri fornitori.
E, in tempi nei quali sono stati sospesi dei diritti costituzionali, come il diritto alla scuola e sono stati rinviati referendum ed elezioni, il paese potrebbe anche decidere di mettere in quarantena, per una volta, la burocrazia che è spesso il principale ostacolo da superare.