Caporalato
Firma del protocollo: parti sociali e Governo insieme contro illegalità
E’ stato sottoscritto oggi, a Roma, presso il ministero dell’Interno il “Protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura”.
A firmarlo insieme ai sindacati Fai, Flai e Uila, i ministri del lavoro, degli interni e delle politiche agricole Giuliano Poletti, Angelino Alfano e Maurizio Martina, i rappresentanti delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, le organizzazioni datoriali Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Alleanza delle cooperative, le attività del terzo settore Caritas, Croce Rossa Italiana, Acli Terra, Ispettorato nazionale del lavoro e l’associazione Libera contro le mafie.
Si tratta di un grande accordo in cui Stato e parti sociali si impegnano per accogliere i migranti, gestire l’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro ed evitare che i profughi finiscano nelle mani dei caporali per essere sfruttati a nero nei campi di raccolta dell’ortofrutta o nella lavorazione dei terreni agricoli. “Oggi si apre una nuova fase nella lotta al caporalato in agricoltura. Il protocollo firmato rappresenta una sfida positiva per l’intero paese perché finalmente istituzioni, organizzazioni datoriali e sindacali sono accomunate da un unico obiettivo condiviso, quello di una lotta senza quartiere alla illegalità e dalla scelta di costruire insieme soluzioni alternative che consentano l’incontro trasparente tra domanda e offerta di lavoro e garantiscano a imprese e lavoratori un sistema di trasporti efficiente per raggiungere i posti di lavoro” ha detto Stefano Mantegazza, segretario generale Uila.“È una bella sfida che dobbiamo vincere e per la quale ringraziamo il governo di averne, con questo protocollo, posto le basi. Resta ore l’urgenza di approvare il disegno di legge 2217, fermo al Senato, che contiene le norme per rendere operativa la Rete del lavoro agricolo di qualità, con le modifiche, richieste da Fai-Flai-Uila che mirano a valorizzare le aziende che scelgono di assumere i lavoratori attraverso la Rete”.
Il protocollo, finanziato con risorse attinte dal Pon Legalità e dal Fami, sarà valido fino al 31 dicembre 2017, ma è rinnovabile ed estendibile territorialmente. Per il momento attiverà nei territori di competenza delle prefetture di Bari, Caserta, Foggia, Lecce, Potenza, Ragusa e Reggio Calabria interventi quali il trasporto gratuito sui campi, istituzione di presidi medico-sanitari mobili, apertura di centri di assistenza negli immobili sequestrati alla criminalità organizzata, distribuzione gratuita di acqua potabile, informazione e orientamento al lavoro, anche mediante sportelli, e non ultima la destinazione in via sperimentale di immobili demaniali per accogliere lavoratori in situazione di emergenza.
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