Caporalato
Dalla Fiera del levante le proposte Uila: urge un decreto legge
Subito un decreto legge per la lotta al caporalato: il veicolo del disegno di legge è troppo lento e non c’è più tempo da perdere per contrastare il fenomeno alla radice.
E’ questo l’appello lanciato dal segretario generale Uila Stefano Mantegazza alla conferenza stampa “Caporalato e lavoro nero, una guerra che si può vincere insieme. Le proposte della Uila” organizzata alla Fiera del Levante, a Bari, dalla Uila regionale. Un’iniziativa molto seguita, a cui ha partecipato il segretario regionale Pietro Buongiorno.
“Apprezziamo molto l’appello rivolto dal presidente della Repubblica ad agire con decisione nella lotta al lavoro nero e al caporalato perché è proprio quello che da molto tempo il sindacato chiede. Ci auguriamo che, finalmente, qualcosa stia cambiando e che il governo intenda veramente cambiare marcia. Aspettiamo però, dopo le parole, di vedere i fatti” ha affermato Mantegazza per poi illustrare le azioni principali da mettere in campo per un’efficace contrasto allo sfruttamento illecito della manodopera, ormai presente e consolidato in molte zone agricole del paese.
“Al governo chiediamo di intervenire, così come ventilato dal presidente del Consiglio, con urgenza e quindi con un decreto legge per introdurre quelle misure, già annunciate congiuntamente dai ministri dell’agricoltura e della giustizia qualche settimana fa, che inaspriscano le pene contro chi si rende colpevole o complice di intermediazione illecita della manodopera; ma soprattutto” ha aggiunto Mantegazza “all’interno dello stesso decreto legge gli chiediamo di introdurre le norme specifiche del collegato agricolo, già approvate dal Senato, necessarie a rendere efficace la Rete del lavoro agricolo di qualità, proposta da Fai-Flai-Uilae istituita dal Governo con il decreto Campolibero, affidando l’incontro tra domanda e offerta di lavoro alle parti sociali”.
Secondo il segretario è inoltre necessario introdurre un sistema di certificazione etica del lavoro e premiare le aziende virtuose che la ottengono, ma bisogna anche destinare delle risorse per premiare quelle imprese che si iscrivono alla rete. In particolare, la proposta della Uila prevede una decontribuzione di un euro a giornata per ogni bracciante assunto dalle aziende attraverso la rete.
“Proprio qui in Puglia, principale regione agricola italiana (come emerge dai dati che abbiamo pubblicato di recente) e, purtroppo, divenuta quasi un simbolo internazionale della tragica realtà del lavoro nero che, invece, interessa tutto il paese” ha concluso il segretario “proprio qui occorre rilanciare con forza la nostra proposta: per sconfiggere il lavoro nero serve da un lato individuare e punire le aziende che si accordano con i caporali per trovare manodopera a buon mercato ma, dall’altro, serve premiare le aziende virtuose che si iscrivono alla Rete e assumono attraverso di essa la forza lavoro di cui hanno bisogno, applicando regolarmente i contratti e rispettando i diritti del lavoro.”
Alla Regione Puglia, la più colpita dal caporalato, e al mondo delle imprese si è rivolto il segretario regionale della Uila, Pietro Buongiorno, sottolineando la necessità di avviare al più presto il tavolo tecnico di concertazione con gli assessori regionali al Lavoro e all’Agricoltura.
“Ci sono” ha dichiarato Buongiorno “sistemi efficaci per combattere i due nodi in mano al caporalato, trasporto e intermediazione illecita di manodopera: garantire una rete pubblica di trasporto e affidare alla rete informatica dell’Inps, che ha i dati di lavoratori e imprese e le strutture sul territorio, l’incrocio della domanda e dell’offerta di lavoro”.
“Queste sono le nostre proposte e per tutelare i lavoratori vogliamo collaborare con le imprese sane che sono tante. Non si può fare di tutta un’erba un fascio, così si uccide il sistema produttivo agricolo pugliese”, ha concluso Buongiorno.