CAMPANIA
Si sblocca la “questione forestali”, ma molti i nodi ancora da sciogliere
di Emilio Saggese
Buone notizie per il settore forestale campano. La Giunta Regionale ha rimodulato il DEPF per il triennio 2015/2017 (dopo l’accoglimento da parte del Comitato Forestale ex art.35 nella seduta del 28/9/2015) incrementando di 20 milioni di euro annui il fabbisogno per l’esecuzione delle attività destinate alla manutenzione straordinaria dell’infrastruttura forestale su scala regionale.
Le risorse per il settore forestale passano dunque da 60 a 80 milioni di euro annui grazie all’impegno assunto dal Governatore De Luca che, fin dall’inizio del suo mandato, ha considerato il settore ed i suoi addetti non un problema ma una risorsa da utilizzare al meglio per la salvaguardia del territorio dal dissesto idrogeologico e per una efficace lotta agli incendi boschivi.
Ora, gli enti delegati campani possono da subito assumere gli operai OTD consentendo agli stessi il raggiungimento delle 102 giornate minime lavorative per il corrente anno e il diritto alle prestazioni previdenziali. Questa decisione segnala un’inversione di tendenza rispetto al passato cui sembra essere improntata la presidenza di De Luca: la politica fatta di soli annunci appare finalmente accantonata.
Tuttavia restano ancora molti e decisivi nodi sul tappeto. Perché se pure la delibera va nella direzione da noi auspicata, è solo un primo passo verso la definitiva risoluzione e messa a sistema di un comparto fondamentale per il territorio regionale. Restano ancora da affrontare e risolvere con urgenza le pendenze del passato, pagando le mensilità dovute ai lavoratori e non è più rinviabile una vera e propria riforma della legge regionale 11/96, poiché soltanto attraverso una rivisitazione di essa sarà possibile mettere finalmente ordine in tutta la questione forestazione.
La nostra organizzazione vuole altresì indirizzare gli sforzi della nuova gestione politica Campana sulla necessità di un tavolo per affrontare la crisi del settore agroalimentare regionale. Bisogna mettere in campo un’azione “politica” di lungo respiro che attragga le imprese che hanno dislocato la loro produzione in altre regioni, che incentivi i giovani imprenditori campani e che ponga le basi affinché fare impresa agroalimentare in Campania sia oltre che eccellente anche conveniente. La UILA Campania, che da sempre indirizza la sua azione in questa direzione, continuerà a farlo perché il comparto agroalimentare ha tutte le caratteristiche per diventare il treno della ripresa economica ed occupazionale di una regione che ne ha assolutamente bisogno.