JOBS ACT
Anche in Francia in arrivo misure contro la disoccupazione
Ma per la Uila l’occupazione non si crea per legge
Tutto il mondo è paese. Anche la Francia si appresta a varare una sorta di Jobs Act per far fronte alla disoccupazione che da tre anni continua a salire e preferisce un nome inglese: si chiama “Small business act”, riguarderà le piccole imprese, quelle che in Francia hanno meno di 250 dipendenti e rappresentano il 50% dell’occupazione, dovrebbe costare 200 milioni di euro e portare oltre 200mila nuove assunzioni tra contratti a tempo determinato e indeterminato.
La Uila resta convinta che l’occupazione non si crei per legge e che senza ripresa economica, aumento della domanda e dei consumi le soluzioni proposte non avranno effetti duraturi. E questo vale per l’Italia come per la Francia.
Le principali misure presentate dal primo ministro francese Manuel Valls sono quattro:
- Destinata alle microimprese senza dipendenti (il 55% dei 2,1 milioni con meno di 10 addetti), la proposta prevede un incentivo di 4mila euro a fondo perduto (da ripartire tra questo e l’anno prossimo) per le imprese che assumeranno nel corso del prossimo anno almeno una persona, con contratto fisso o a tempo superiore ad un anno.
- Sarà possibile rinnovare per due volte di seguito i contratti a tempo determinato, fermo restando la durata massima a 18 mesi.
- I maggiori oneri conseguenti all’assunzione di nuovi dipendenti scatteranno solo al momento dell’undicesima assunzione. Nel passaggio da 9 a 11 dipendenti, infatti, le aziende francesi sono sottoposte al cd “effetto soglia” e cioè all’aumento consistente di oneri amministrativi e fiscali, che crescono in maniera esponenziale nel passaggio da 1 a 50 addetti. Per venire incontro alle aziende, il governo ha stabilito da un lato che i vincoli amministrativi e fiscali scatteranno solo al momento dell’undicesima assunzione e, dall’altro il congelamento per tre anni dell’implementazione degli obblighi per le aziende fino a 50 addetti, se le nuove assunzioni dovessero far scattare l’effetto soglia.
- E’ stato fissato un range di indennità per l’eventuale cifra che un datore di lavoro potrebbe essere condannato a versare a un dipendente licenziato. Le indennità sono variabili a seconda dell’anzianità e vanno, per le aziende con 20 addetti, da un minimo di 2 mesi di stipendio a un massimo di 20, mentre per quelle più piccole da un minimo di un mese a un massimo 12 mesi.