VINO, LA TAVOLA ROTONDA FORAGRI SU SOSTENIBILITA’ E MERCATI
2174 – 20:03:15/11:07 – roma, (agra press) – sostenibilita’ della produzione enologica e competitivita’ sui mercati sono stati i temi della tavola rotonda organizzata da foragri a palazzo della valle, sede di confagricoltura, per approfondire il tema della compatibilita’ dello sviluppo economico con un basso impatto ambientale e la possibilita’ di trasformare la sostenibilita’ dei processi produttivi in valore aggiunto da spendere sul mercato. ad aprire la giornata e’ stata una degustazione alla cieca di otto etichette italiane selezionate come modelli di agricoltura sostenibile, guidata da antonio galloni, fondatore di vinous e – sottolinea foragri – “indiscussa autorita’ della critica enologica”. ad introdurre i lavori e’ stato stefano bianchi, presidente di foragri, mentre alla tavola rotonda hanno partecipato: chiara lungarotti, azienda viticola lungarotti e consigliere di federvini, marcello lunelli, cantine ferrari trento e consigliere uiv, giovanni manetti, azienda vinicola fontodi, giuseppe liberatore, presidente aicg, piero antinori, marchesi antinori, valentino mercati, presidente e fondatore di aboca, oltre allo stesso antonio galloni. a moderare il dibattito il prof. davide gaeta, docente di economia dell’impresa e politica vitivinicola all’universita’ degli studi di verona. “la sostenibilita’ – ha aperto giuseppe LIBERATORE, presidente aicg – ha bisogno di definizioni chiare a livello legislativo. le buone pratiche danno garanzie al consumatore e aiutano le aziende a limitare gli sprechi, ma e’ ora di passare dalle buone pratiche alle norme. i distretti possono svolgere un ruolo molto importante nel guidare le singole aziende verso il biologico”. “le aziende enologiche italiane sono all’avanguardia nella produzione sostenibile – ha fatto eco il prof. davide GAETA, docente di economia dell’impresa e politica vitivinicola all’universita’ degli studi di verona – come dimostra la massiccia presenza di produttori oggi in sala. ma spesso non lo raccontano, proprio a causa della debolezza del sistema delle certificazioni”. perche’ se e’ vero che oggi le aziende che perseguono la sostenibilita’ individuano un nuovo modo di essere competitive differenziandosi dai concorrenti, e’ altrettanto evidente che il proliferare di certificazioni ed eco-etichette rischia di intaccare la credibilita’ dell’intera operazione, rileva foragri, nel sottolineare che il ruolo dello stato diventa dunque di primo piano in questo percorso, anche attraverso il sostegno a programmi attenti all’impatto ambientale nelle pratiche di vigneto, nella gestione delle risorse naturali e alla tracciabilita’ della filiera. “con il supporto del ministero per le politiche agricole – ha dichiarato il produttore piemontese michele CHIARLO – abbiamo avviato tre anni fa un progetto sperimentale per la produzione sostenibile del barolo. l’obiettivo e’ far diventare sostenibili tutte le nostre etichette di fascia alta”. “con i metodi bio si puo’ fare vino eccellente senza usare prepotenza nei confronti della natura”, ha confermato heinrich MAYR dell’azienda nusserhof di bolzano, una delle etichette protagoniste della degustazione alla cieca condotta da antonio galloni. “grazie a una maggior sensibilita’ verso il territorio – ha aggiunto francesco MAZZEI – si puo’ ottenere qualcosa di buono non solo per il palato, ma per l’ambiente stesso. e l’ambiente ci restituisce il favore producendo buoni vini”. ma valorizzare il territorio significa anche attenzione verso le persone che ci vivono, come dimostra il caso dell’azienda san felice, attiva in maremma, nel chianti e a montalcino, che ha dato vita “a un orto sociale – ha raccontato davide PROFETI – i cui ortaggi, coltivati da portatori di handicap e persone anziane, finiscono nei piatti del nostro ristorante”. il sociale e l’attaccamento al territorio, infatti, sono legati a doppio filo alla tutela dell’ambiente. “il tema della sostenibilita’ ci sta particolarmente a cuore – ha sottolineato piero ANTINORI, dei marchesi antinori – perche’ rappresenta il futuro: preservare l’ambiente e’ la nostra garanzia per continuare ad esistere. da azienda antichissima ci sentiamo naturalmente proiettati verso il futuro”. un’attitudine condivisa da valentino MERCATI, presidente e fondatore di aboca. “non mangiamoci il mondo – ha dichiarato – lasciamo qualcosa ai nostri figli e nipoti. agricoltura, ambiente e salute sono le nostre parole d’ordine da oltre 40 anni. il rispetto per il consumatore viene prima di tutto. e saranno i consumatori stessi a fare selezione: nel giro di pochi anni chi non applichera’ i criteri di sostenibilita’ etica e ambientale sara’ spazzato via dal mercato”. non sono mancate – fa presente foragri – alcune voci fuori dal coro, come quella dell’enologo ezio RIVELLA, contrario “alla mania del biologico e del biodinamico ad ogni costo”. secondo rivella, si tratta di “temi affascinanti, ma da prendere con cautela”. “la sostenibilita’ non e’ una moda, ma un modo di vivere – ha replicato chiara LUNGAROTTI dell’azienda viticola lungarotti – che applichiamo dalla prima meta’ degli anni ’90 alla produzione in vigna e abbiamo esportato in cantina negli ultimi anni. grazie allo sfruttamento delle biomasse, l’energia prodotta dai fermenti di potatura riesce a coprire buona parte del nostro fabbisogno”. “spesso il basso impatto ambientale viene collegato alla produzione su piccola scala e alla filiera corta – ha dichiarato roberto BIANCHI, direttore di foragri – ma la sostenibilita’ si persegue soprattutto attraverso investimenti in ricerca, formazione e nuove tecnologie. attivita’ in cui le imprese vitivinicole sono da sempre impegnate, nel tentativo di trasformare la necessita’ di preservare l’ambiente in una opportunita’ di fare azienda. foragri e’ da sempre in prima linea per accompagnare le aziende che vogliono crescere in questa direzione”.