LAVORO NERO
UilaPuglia attento interlocutore rispetto impegni presi per diritti lavoratori
di Pietro Buongiorno
E’ tornata alla ribalta delle cronache la notizia che nessuno avrebbe mai voluto leggere. Anche quest’anno, nel periodo che vede impegnati migliaia di lavoratori nei campi per la raccolta dei prodotti ortofrutticoli, abbiamo assistito impotenti all’ennesima tragedia umana nella sua essenza, la morte di un lavoratore sudanese stroncato da un infarto, mentre raccoglieva pomodori in agro di Nardò. Aveva accettato un lavoro massacrante nonostante il caldo insopportabile per pochi spiccioli.
E’ importante sottolineare, a onor del vero, la trasversalità di questa realtà, che interessa sia gli italiani che gli immigrati, ridotti in condizioni disumane pur di lavorare. Situazioni da sempre denunciate a gran voce dalla Uila, in prima fila contro la lotta al lavoro nero e al caporalato, contro il sottosalario, lo sfruttamento dei lavoratori e la mancata applicazione dei contratti di lavoro.
Ma vale la pena rimarcare l’attenzione sull’assenza di sinergia a vari livelli, sulla mancata volontà dei vari protagonisti di creare un’azione sistemica. La politica sull’immigrazione è completamente allo sbando, affidata ai Prefetti che applicano protocolli straordinari per fronteggiare l’emergenza.
Emblematica, in questo senso, la dichiarazione del Segretario Generale della Uila, Stefano Mantegazza, che ha denunciato l’immobilismo Europeo nella capacità di affrontare il fenomeno dell’immigrazione, ostinato nella “nessuna politica comune dell’immigrazione e dell’asilo”.
Le segreterie regionali di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil, in un comunicato stampa, hanno chiesto interventi non provvisori e legati alla contingenza del caso, tirando in causa anche le associazioni datoriali che dovrebbero condannare l’operato di quelle aziende che non perseverano nella eticità del lavoro.
Chiediamo maggiori controlli da parte della DTL, dell’INPS e delle forze dell’ordine preposte che, congiuntamente ed in piena sintonia, operino nel territorio, per eliminare in un “paese civile” sacche di illegalità che costituiscono i presupposti di una morte annunciata.
Dello stesso avviso il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che durante il discorso di insediamento del Consiglio Regionale ha fatto riferimento all’accaduto, elogiando la legislazione regionale vigente come “all’avanguardia” in materia di lotta al fenomeno criminale del caporalato. Allo stesso tempo, però, si è posto in maniera critica, evidenziando l’inefficacia della stessa. Condividiamo tale analisi, auspicando pertanto, che il neo Presidente si adoperi rapidamente mettendo in pratica gli intendimenti espressi.
Saremo attenti interlocutori del rispetto degli impegni assunti per la tutela e salvaguardia dei diritti dei lavoratori.