Pesca illegale e “decent work”
Un grande convegno in memoria di Gaetano Pensabene
di Fabrizio De Pascale
Oltre cento persone che hanno seguito, con attenzione e fino alla fine, un convegno durato quattro ore nel corso del quale si sono susseguiti ben 11 interventi in rappresentanza di tutti gli attori del settore pesca. Un dibattito che ha coinvolto anche i pescatori “arrabbiati” e che ha spaziato dai problemi della pesca siciliana e di quella italiana al tema della pesca illegale e del rispetto dei diritti del lavoro dei pescatori nel mondo. Su tutto, una magnifica giornata di lavoro e di confronto per ricordare, proprio nel modo in cui avrebbe avuto, Gaetano Pensabene, segretario regionale della Uila Sicilia, scomparso un anno fa.
In suo onore, l’amministrazione comunale di Palermo, rappresentata dal sindaco Leoluca Orlando amico personale di Gaetano, ha voluto concedere la sala delle Lapidi di Palazzo delle Aquile, conferendo alla manifestazione svoltasi sabato 17 dicembre un tocco di magia e una dimensione di grande calore umano.
Il convegno organizzato dalla Uilapesca è servito a presentare una nuova ricerca sul tema pesca illegale e lavoro decente, realizzata in collaborazione con il Cres e grazie al contributo della DG pesca del Mipaaf.
Oltre al Sindaco e all’assessore comunale Sergio Marino, a discutere gli argomenti posti dalla Uilapesca, c’erano il sottosegretario di Stato alla Pesca Giuseppe Castiglione, l’Onorevole Laura Venittelli, componente della Commissione agricoltura, Mariaeleonora D’Andrea della task force FAO su “Decent work e protezione sociale”, il capo reparto Pesca marittima del Ministero, l’ammiraglio Pietro Verna; per la regione Sicilia, c’erano inoltre l’assessore regionale all’agricoltura Antonello Cracolici e il dirigente del Dipartimento Pesca, Dario Cartabellotta.
A moderare il dibattito ha provveduto la segretaria generale della Uilapesca Enrica Mammucari che non ha mancato però, tra un intervento e l’altro, di sottolineare l’azione che il sindacato sta svolgendo in questi mesi a sostegno del settore.
Dalla partita sugli ammortizzatori sociali “è grazie alla nostra spinta” ha detto “che nella legge di stabilità è stato introdotto il fondo di solidarietà per il settore pesca (Fospe) che rappresenta un’opportunità concreta per il futuro”; a quella sulla sicurezza “stiamo girando l’Italia per incontrare i pescatori e spiegare la nostra battaglia per inserire la pesca tra le attività usuranti”.
I contenuti della ricerca sono stati esposti dal segretario nazionale Fabrizio De Pascale, co-autore dello studio insieme all’esperto internazionale Amir Marashi, che ha evidenziato come il 2016 sia stato un anno molto importante nell’evoluzione del diritto internazionale della pesca, in particolare sul tema sollevato dalla Uilapesca nel dicembre 2012 a Mazara del Vallo, del rapporto tra pesca illegale e rispetto dei diritti del lavoro dei pescatori.
Il 21 novembre 2016, infatti, si è svolto a Roma presso la FAO un importante evento, promosso dalla Santa Sede in occasione della giornata mondiale della pesca e dedicato proprio al tema della violazione dei diritti umani dei pescatori nella pesca illegale.
Un evento “storico” perché, per la prima volta a livello internazionale, viene riconosciuto il legame tra questi due temi. Inoltre, sempre nel 2016 è entrato in vigore l’Accordo FAO sulle misure degli stati porto in materia di pesca illegale del 2009; è stata depositata la decima ratifica necessaria all’entrata in vigore della Convenzione ILO C 188 sul lavoro decente nella pesca del 2007); la Commissione europea ha proposto una Direttiva per inglobare nel diritto comunitario l’accordo delle parti sociali europee sull’applicazione della Convenzione ILO, dichiarando, per la prima volta, che tale Direttiva “ridurrà l’incentivo alla pesca illegale”.
Ma lo studio della Uilapesca vuole evidenziare anche come, sia al fine di sconfiggere la pesca illegale che di far trionfare i principi della pesca responsabile, sarà ancor più importante nei prossimi anni riuscire a coinvolgere, a tutti i livelli, da quello regionale a quello internazionale, i pescatori e le loro organizzazioni di rappresentanza nella definizione delle politiche e delle misure di gestione della pesca, “perché” ha sostenuto De Pascale “senza consultazione né condivisione, i pescatori che vivono sul mare e del mare, si sentiranno sempre defraudati di quello che considerano il loro diritto alla pesca e vittime di misure che ritengono sbagliate o ingiuste emanate da autorità lontane e insensibili alle loro istanze”.
L’ammiraglio Verna ha parlato della “strada maestra” del dialogo con il settore, intrapresa dalle Capitanerie di Porto per far conoscere le normative e le opportunità offerte dal Feamp e ha sottolineato l’importanza di poter giungere in futuro alla definizione di un vero e proprio “codice della pesca” che raggruppi e razionalizzi tutte le norme che riguardano questa attività. Una proposta che la Uilapesca caldeggia da molto tempo.
La Fao, ha spiegato Maria Eleonora D’Andrea, ha istituito da diversi anni una specifica “task force” sul “decent work” e sugli aspetti sociali della pesca, anche in rapporto al problema della pesca illegale.
In particolare nel 2014 il Comitato per la pesca (Cofi) ha adottato le ‘Linee guida volontarie per garantire una pesca di piccola scala sostenibile nel contesto della sicurezza alimentare e dell’ eradicazione della povertà’. Uno strumento unico che mette al centro dello sviluppo un approccio basato sui diritti umani e che, tra gli argomenti centrali, pone proprio la promozione del lavoro decente, quindi libero da discriminazioni e svolto in sicurezza.
In futuro su tutti questi aspetti sarà determinante la collaborazione, sia con le altre istituzioni governative, come ad esempio l’ILO, sia con le organizzazioni della società civile e, tra esse, anche il sindacato.
I problemi più specifici della pesca siciliana sono stati affrontati, oltre che dagli esponenti della giunta regionale, anche negli interventi dei segretari regionali della Uilapesca Tommaso Macaddino e della Uila Nino Marino. Quest’ultimo ha parlato dei progetti che la Uila sta mettendo in campo “per essere sempre più vicino ai lavoratori del mare e alle loro famiglie”, attraverso lo sviluppo di servizi, consulenza legale e assistenza progettuale per poter cogliere tutte le opportunità di sviluppo offerte anche dal nuovo Feamp. Nel dibattito è intervenuto anche Giovanni Lo Coco, rappresentante dell’associazione Marinerie d’Italia che, insieme a circa 20 pescatori hanno partecipato al convegno. Lo Coco ha contestato il sistema delle quote europee sulla pesca di pesce spada e tonno, ma soprattutto ha lanciato “un appello a tutte le istituzioni perché lascino parlare e ascoltino i lavoratori del settore, ormai alla fame”.
All’accorato appello di Lo Coco, che non ha escluso la possibilità di uno sciopero generale del settore, ha risposto il sottosegretario Castiglione, sostenendo che il dialogo avviato con il settore negli ultimi anni ha prodotto risultati importanti, come la variazione del periodo di fermo biologico e tante altre misure e che anche il decreto sulle sanzioni e il sistema delle quote pesca sono migliorabili. Anche l’On. Venittelli ha sottolineato le innovative misure contenute nella Finanziaria 2017 per mettere in sicurezza i lavoratori della pesca e l’importanza della sua iniziativa legislativa per la ratifica italiana della Convenzione ILO C 188.
Ha concluso i lavori il segretario generale della Uila Stefano Mantegazza che non ha potuto non parlare dei temi oggetto del confronto, affermando che il ruolo della Uila è quello di lottare per cambiare le cose e per affermare il principio della legalità e dell’etica del lavoro. Ma Mantegazza ha dedicato buona parte del suo intervento per ricordare Gaetano Pensabene, amico e compagno di lavoro di quasi 30 anni di vita; lo ha fatto, alla presenza dei familiari dello scomparso, senza nascondere la sua emozione e suscitando quella di molti dei presenti, nel ricordare fatti, discussioni, viaggi, convegni e tante esperienze condivise insieme. “Gaetano ha insegnato a tutti noi quale è l’essenza del sindacalista: lavorare, lavorare e lavorare ancora per stare sempre a fianco dei lavoratori”.
Nella pagina aggiornamenti del sito Uilapesca/IUU Fishing & Decent Work, il testo della ricerca e l’intervento introduttivo del segretario nazionale Uilapesca Fabrizio De Pascale
http://www.uilapesca.eu/public/eventi/20121201/imm/aggiornamenti/20161217_pesca_illegale.pdf
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