Prosegue, a piccoli passi, la costituzione delle sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità. Previste dalla legge contro il caporalato (199/2016) e dalla contrattazione collettiva nazionale e provinciale per gli operai agricoli e florovivaisti, la sezioni operano per prevenire forme di caporalato e sfruttamento e valorizzare le aziende virtuose sui territori.
Le ultime due in ordine di tempo sono quella di Trento e di Ancona.
A febbraio è stata costituita in Trentino la sezione che, assieme all’Inps, vede la partecipazione delle categorie sindacali Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil e delle associazioni datoriali di settore, Cia, Confagricoltura, Coldiretti e di cui fanno parte anche il Commissariato del Governo, Inail, Provincia di Trento, Ragioneria territoriale dello Stato e Federazione Trentina della Cooperazione. La sezione locale promuoverà la prevenzione del lavoro sommerso e il contrasto all’evasione contributiva e si impegnerà per facilitare e vigilare sul corretto incontro tra domanda e offerta occupandosi, inoltre, dell’organizzazione e della gestione della manodopera stagionale e l’assistenza ai lavoratori stranieri.
Con l’obiettivo di migliorare le politiche attive del lavoro nel settore agricolo e potenziare il contrasto alle possibili forme di illegalità collegate, tra le quali l’intermediazione illegale della manodopera a danno degli operatori del comparto, è nata invece nei giorni scorsi la sezione territoriale di Ancona. Costituita in prefettura, alla prima riunione di insediamento hanno partecipato il prefetto Darco Pellos, il questore Cesare Capocasa, il direttore provinciale dell’Inps Massimo Testa, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza Claudio Bolognese, il vice Comandante provinciale dei Carabinieri Natalino Vivenzio, il Responsabile del coordinamento dei CPI Regionali Paolo Carloni nonché i delegati di Confagricoltura, Confederazione Italiana Agricoltori – CIA, di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil di Ancona. La sezione ha previsto, tra i suoi compiti, oltre al monitoraggio dell’andamento del mercato del lavoro nel settore agricolo, per favorire la creazione di una filiera produttiva virtuosa e orientata a contrastare modelli di sfruttamento dei lavoratori, anche la valutazione di iniziative inerenti il tema della gestione dei flussi di manodopera stagionale, e per l’assistenza dei lavoratori agricoli stranieri.
La nuova sezione di Ancona è già operativa: nel primo incontro sono state esaminate le problematiche del territorio provinciale, che comunque non risulta particolarmente esposto a fenomeni di caporalato.