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Puglia: barbatelle, a rischio le prestazioni a sostegno del reddito

5 Febbraio 2016
in AGRICOLTURA E PESCA
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PUGLIA
Barbatelle, a rischio le prestazioni a sostegno del reddito
di Pietro Buongiorno

Da Ieri il distretto Otrantino delle Barbatelle torna a respirare. Dopo lo sdoganamento delle barbatelle dal divieto di movimentazione, è arrivata la notizia del varo del Protocollo tecnico per l’utilizzo delle macchine, volute dalla Ue, per la termoterapia e la Regione Puglia ha rilasciato le apposite autorizzazioni relative agli impianti per poter effettuare la termoterapia.

Nonostante questo primo risultato, sollecitiamo a gran voce il rispetto degli impegni assunti dall’Assessore Di Gioia che, durante un incontro da noi organizzato ad Otranto il 16 dicembre scorso, aveva assicurato sostegno alle aziende attraverso risorse autonome del bilancio Regionale, da destinare al mancato reddito dei vivaisti che, a causa del divieto di movimentazione, hanno avuto una perdita di commesse rilevante, a favore di aziende di altre Regioni o peggio di altri Stati.

Il problema reale, che come sindacato dei lavoratori, stiamo vivendo in questi giorni, riguarda le lavoratrici e i lavoratori: siamo nel pieno della campagna di disoccupazione agricola 2016, requisiti 2015, che scadrà il prossimo 31 Marzo. Da una prima analisi, anche se parziale, delle domande presentate dai lavoratori presso le nostre sedi comunali della provincia di Lecce, ci giungono notizie negative. Ci troviamo a dover fare i conti con le ripercussioni della fase di stallo sul numero di giornate lavorate nel 2015, fattore che incide negativamente sull’ammontare della prestazione a sostegno del reddito e dell’assegno al nucleo familiare.

Si stima una perdita tra le 25 e le 40 giornate di lavoro per buona parte dei lavoratori interessati, prendendo in considerazione l’arco temporale che ha interessato tutto il mese novembre e la prima quindicina di dicembre.

Alcuni lavoratori di conseguenza potrebbero vedere dimezzato l’importo della loro disoccupazione, sperando di scongiurare l’ipotesi estrema, cioè quella in cui venga addirittura compromesso il requisito minimo contributivo con conseguente perdita del diritto alla prestazione stessa.

A tal proposito, torniamo a ribadire la necessità del riconoscimento di uno specifico stato di calamità legato al problema Xylella, ad oggi previsto solo per il settore olivicolo, lanciando un appello al Ministro Maurizio Martina. Anche in questo caso sarebbe necessaria un’azione decisa da parte della nostra Regione e dell’Assessore Di Gioia affinché tale provvedimento sia esteso anche al settore vivaistico, risolvendo il problema per i lavoratori sia dal punto di vista contributivo, in quanto tale tutela permetterebbe ai lavoratori di avere diritto alle prestazioni a sostegno del reddito, che retributivo, attraverso il riconoscimento delle integrazioni salariali.

Anche le imprese trarrebbero ossigeno da tale provvedimento. Infatti il decreto di calamità firmato dal Ministro Martina, per la prima volta in Italia per un’emergenza fitosanitaria, prevedeva, per il settore olivicolo, la sospensione delle rate dei mutui e dei contributi assistenziali e previdenziali, e il risarcimento per il mancato reddito.

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