PAC 2016
Copagri diffida Agea per disfunzioni sistema informatico
di Fabio Caldera
Domande Pac 2016, nuovo caos. Non sono servite a nulla le manifestazioni e le mobilitazioni nelle più grandi piazze italiane, a Montecitorio e direttamente sotto l’Agea, con le quali la Copagri ha messo in guardia sul non corretto funzionamento del sistema e sul fatto che l’Agenzia non fosse pronta a gestire la Campagna PAC 2016. A nulla sono servite anche le parole del Ministro Martina che si è impegnato a mettere mano ad una struttura la cui funzionalità, per troppi anni, si è bloccata proprio sotto le scadenze delle presentazioni delle domande uniche.
Così, come ogni anno, siamo dovuti correre ai ripari l’ultimo giorno, cercando di caricare le domande fino a notte tarda nonostante i continui blocchi del sistema. E con gli agricoltori arrabbiati e preoccupati presso le nostre sedi.
In aggiunta alle solite problematiche tecniche amministrative quest’anno c’è una assurdità in più: spetterà, infatti, all’agricoltore l’onere di dimostrare che il sistema non funziona. La prova che il sistema impedisce la presentazione della domanda dovrà essere inviata direttamente dal produttore che, attraverso i nostri sportelli CAA,dovrà dimostrare ad Agea l’assenza di colpa.
La Copagri non può più accettare una tale situazione di disinteresse, inerzia e malfunzionamento dell’Agenzia che gestisce gli aiuti per tutta l’agricoltura italiana. Per questo motivo attraverso il proprio Centro di Assistenza Agricola, CAA CAF AGRI, ha diffidato Agea denunciando il mal funzionamento del sistema informatico, rivelatosi ancora una volta inadeguato a sopportare il carico di lavoro e non tempestivamente aggiornato sulle novità normative che, giungendo in ritardo, hanno tra l’altro creato ulteriori equivoci ed errori negli operatori.
La Copagri e il suo CAA di riferimento declinano, quindi, ogni responsabilità rispetto agli impegni assunti alla sottoscrizione della convenzione nazionale, dichiarandosi a fianco degli agricoltori penalizzati e danneggiati dalla somma di tali inefficienze burocratiche e amministrative.
La situazione è diventata insostenibile e, in tale contesto, dobbiamo ancora una volta constatare e biasimare l’indifferenza e la mancata assunzione di responsabilità della Pubblica Amministrazione rispetto alla gestione di una attività che porta risorse per dare respiro e spinta produttiva agli agricoltori italiani.