UILA
“Non passarci sopra”: la Uila alla mostra Censis per il Giubileo
di Fabrizio De Pascale
Combattere l’indifferenza verso la sofferenza umana mostrando le immagini di chi, attraverso la gratuitità del proprio agire, fa concretamente qualcosa per lenirla. Immagini stese per terra in un percorso (65 x 5 metri), un decumano della solidarietà posizionato nella galleria centrale della stazione Tiburtina a Roma dal 20 ottobre al 5 novembre, dove ogni giorno passano 70.000 persone. Cosi il Censis ha deciso di partecipare al Giubileo della Misericordia 2016. Un’iniziativa senza precedenti per il noto istituto di ricerca che ha scelto questa modalità assolutamente innovativa per rispondere all’appello di Papa Francesco.
Il tappeto fotografico propone 100 diverse storie di disagio e di chi prova a “non passarci sopra”, mettendo insieme, senza distinzioni, grandi fondazioni e piccole associazioni, aziende e istituzioni. Anche la Uila ha voluto partecipare a questa iniziativa, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dello sfruttamento del lavoro nero in agricoltura, pubblicizzando il Numero Verde 800.9742638 istituito a Catania per denunciare queste situazioni.
La scommessa dell’iniziativa, ha spiegato il curatore Giulio De Rita nel corso di una conferenza stampa svoltasi oggi presso la sede del Censis a Roma alla presenza, tra gli altri, del presidente dell’istituto Giuseppe De Rita e del sottosegretario al ministero del lavoro Luigi Bobba, è quella di costringere i passanti a scegliere se passare sopra le immagini, se cambiare strada o fermarsi a guardarle e a leggerne la storia. “Possiamo girare la testa dall’altra parte se vediamo qualcosa che non ci piace” ha detto De Rita “cambiare strada, canale televisivo o sito web, ma dobbiamo sempre guardare dove mettiamo i piedi”.
Non è, né vuole essere, una mostra sulla sofferenza ma la testimonianza che esistono tante realtà, associative e imprenditoriali, che agiscono. “E tu che fai?” è la domanda implicita che con questa iniziativa il Censis rivolge ai passanti. Tra le immagini-storie che compongono la mostra ci sono, ad esempio, la Cittadini spa, un’azienda che produce reti da pesca, la quale a seguito dello Tsunami che sconvolse l’oceano indiano nel 2004, decise di donare un telaio per la costruzione di reti da pesca; o ancora l’associazione 3 ottobre di Lampedusa che ha per scopo riuscire a dare un nome a tutte le vittime dei “viaggi della morte”.