NESTLE’
Riunito il coordinamento di gruppo
di Pietro Pellegrini
Più mercato estero, ridefinizione del modello dolciario, rafforzamento di Buitoni, svolta nei gelati, più eccellenza e passione per il Made in Italy. Sono questi gli impegni e gli indirizzi che Nestlé intende perseguire nel 2015 per rilanciare la produttività in Italia, secondo quanto illustrato nel corso dell’informativa annuale di Gruppo, il 30 marzo scorso, tra il Coordinamento Nazionale Fai, Flai, Uila e la Direzione Aziendale Nestlé.
Oltre agli obiettivi commerciali dell’azienda, che riprendendo in parte quanto già enunciato dall’ad Leo Wencel nell’incontro del 13 marzo, puntano prevalentemente su una decisa spinta delle esportazioni dei prodotti italiani, l’azienda ha specificato gli investimenti riguardanti Expo 2015 e, in particolare, il Bacio perugina.
Manifestando forte preoccupazione per il continuo calo dei volumi, sia ai fini della gestione degli ammortizzatori sociali in essere sia ai fini del mantenimento dei livelli occupazionali in alcuni stabilimenti, i sindacati sono tornati a chiedere investimenti in Italia e un piano industriale che consenta di de-stagionalizzare le produzioni nei singoli stabilimenti. Inoltre Fai, Fai e Uila al fine di gestire al meglio questa delicata fase e non rischiare di fermarsi ai buoni propositi, hanno chiesto di intensificare il confronto sindacale con incontri tematici, stabilimento per stabilimento, e un coordinamento nazionale di ritorno. Proposta che è stata approvata dall’azienda, in attesa di definire il calendario.
Per quanto riguarda i volumi di produzione, sia i dati di chiusura del 2014 che quelli a budget 2015 sono molto preoccupanti. Mentre i dati dei siti di Moretta, Portogruaro e Udine restano sostanzialmente stabili rispetto al 2014, anche se in diminuzione rispetto ai volumi 2013, ulteriori cali interessano gli altri siti. A San Sisto si è passati dalle 27.070 tons del 2013 e 25.516 del 2014 alle 23.079 messe a budget per il 2015. A Parma il budget 2015 è di 8.462 milioni di litri contro gli 11.261 del 2013 e i 9.331 del 2014. A Ferentino nel 2015 è stata tolta una produzione del gelato Pirulo che ha portato la produzione da quasi 38 milioni di litri del 2013 ai 35 milioni e mezzo a budget 2015. A Benevento nonostante l’aumento della produzione di pizze surgelate si è registrata complessivamente una diminuzione delle tonnellate prodotte (23.844 del 2014 a 22.624 a budget 2015).
Ad ogni modo, l’azienda, descrivendo il difficile scenario del mercato italiano ha giudicato la propria performance in modo positivo avendo raggiunto nel 2014 il 99% del fatturato del 2013, facendo sempre più leva sugli investimenti commerciali che ormai hanno raggiunto il 48% del fatturato lordo.
Rilevando come molti dei mercati di riferimento nel 2014 siano diminuiti a valore, ad eccezione di pasta fresca (+2,7), pizza surgelata (+1%), caffè in capsule (+8,4%) e pet-food(+2,8), così come avevamo definito nell’ultimo integrativo inserendo il parametro competitività pari al 15% del messo in palio, l’azienda ha comunicato che tale parametro è stato raggiunto al 100% grazie alle quote di mercato.