ISTAT
Nel 2015 crescono valore aggiunto e occupazione
Mantegazza: “Ora rinnovare contratti provinciali di lavoro”
Crescita del valore aggiunto, dell’occupazione e, soprattutto, del reddito agricolo. E gli aumenti maggiori al Sud. Il 2015 si è chiuso col segno più per l’agricoltura secondo i dati Istat.
Nel 2015 è risultato in ripresa il valore aggiunto del settore agricolo a prezzi correnti che ammonta infatti a 33,1 miliardi di euro, pari al 2,3% del valore aggiunto nazionale. Rispetto al 2014 la crescita è stata del 5,6% e del 3,8% in volume. Il valore aggiunto del comparto agroalimentare (agricoltura e industria alimentare) è aumentato del 4,2% in valori correnti e del 2,3% in volume. Al Sud il valore aggiunto è cresciuto più che nelle altre regioni: vale a dire +9,6% contro il 5,7% del Centro, il 5,1 nelle Isole e lo 0,8 del Nord, per un valore che supera gli 8 milioni di euro. Anche la produzione in agricoltura è salita (+2%) in tutte le aree ad eccezione del Nord-ovest (-1,1%). Gli aumenti più marcati si sono registrati al Sud con un +5,9% per un valore di 13 milioni di euro. Cresce anche il reddito agricolo, ma la novità è che l’aumento nazionale è in controtendenza rispetto alla media Ue. L’aumento, infatti, riguarda Italia (6,2%), Francia (+8,7%), Spagna (+3,3%) e Grecia (+11,7%), a fronte di un calo in Germania (-37,6%), Danimarca (-19,7%), Regno Unito (-19,3%), Romania (-17,8%), Polonia (-8,9%) e Paesi Bassi (-0,8%).
Sul versante dell’occupazione, le unità di lavoro nel settore agricolo sono cresciute complessivamente del 2,2%. Particolarmente pronunciato è stato l’incremento delle unità dipendenti (+2,8%), cui si associa una crescita dell’1,9% di quelle indipendenti. Risultati positivi si sono registrati anche per l’industria alimentare, dove l’aumento delle unità di lavoro è pari allo 0,7%. L’input di lavoro del settore agricolo misurato in Ula (1,2 milioni di unità) rappresenta il 5,1% del totale; l’insieme del comparto dell’agroalimentare incide per il 6,9% sulle unità di lavoro. In aumento anche i redditi da lavoro dipendente (+5,7%); in particolare, le retribuzioni lorde sono cresciute del 5,6% e gli oneri sociali a carico dei datori di lavoro del 5,7%. I redditi da lavoro dipendente annui per unità di lavoro sono pari a 21,8 mila euro in agricoltura contro i 40,0 mila euro dell’intero sistema economico.