Gruppo Veronesi
Nel 2017 investimenti e diversificazione produttiva
di Teresa Annunziata
E’ stato un momento importante, di condivisione tra le varie realtà, il Coordinamento nazionale del Gruppo Veronesi, che si è riunito lo scorso 24 novembre per l’informativa generale. Dopo qualche anno, dalla firma del Protocollo d’intesa sulle relazioni sindacali e diritti d’informazione del 2011, si sono create le condizioni per la riapertura di un confronto a livello nazionale. Si è trattata di una vera unione tra persone.
Veronesi, uno dei “big players” del settore agroalimentare italiano per crescita del fatturato e per le sue produzioni sul mercato, ha tre divisioni principali (alimentare, agrozootecnico, mangimistico), con marchi importanti come Aia, La Pellegrina, Negroni e Veronesi, in cui sono impiegati circa 7.700 dipendenti.
La direzione aziendale ha illustrato alle RSU e alle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali gli investimenti che coinvolgeranno gli stabilimenti del Gruppo e che sono orientati nella direzione di potenziare e sviluppare una forte innovazione, anche con il lancio sul mercato nel 2017 di circa 10 nuovi prodotti.
Il comparto mangimistico, pur avendo un ruolo produttivo direzionato agli stessi allevamenti del gruppo, nelle vendite sul mercato libero permette in alcuni settori particolari (come quello del mangime per acquacoltura) di tenere costanti i volumi rispetto ad altri segmenti che nell’ultimo anno hanno subito una contrazione. Nell’alimentare la leggera contrazione del mercato di carni e salumi è stata pareggiata dal lancio di nuovi prodotti pronti e dall’introduzione di cibi ad atmosfera modificata, che hanno permesso di tenere comunque costanti i rapporti con il fatturato degli anni precedenti. Inoltre, la contrattazione a livello territoriale è stata decisiva per capitalizzare risultati importanti; è opportuno continuare a mantenere alta l’attenzione anche sul versante della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, delle rotazioni e sul ruolo della formazione.
Come sindacati, giudicando positivamente l’incontro, abbiamo sottolineato l’importanza di rendere stabili le relazioni sindacali con la costituzione formale del coordinamento di Gruppo. Questo è un primo passo fondamentale per creare una forte integrazione tra livello nazionale e territoriale, rispondendo sempre più alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori.