SINDACATO
Caporalato, la legge non resti sulla carta. E sui forestali è l’ora della responsabilità
Mantegazza all’esecutivo Uila Sicilia
No al lassismo della burocrazia che mette a rischio l’efficacia della legge contro il caporalato e stop al balletto delle responsabilità sulla vertenza dei forestali. Dall’esecutivo della Uila Sicilia il segretario generale Stefano Mantegazza non ha risparmiato critiche all’immobilismo istituzionale. E ha lanciato un mònito al governo dichiarando la disponibilità del sindacato ad intraprendere nuove iniziative di mobilitazione per impedire che una conquista di civiltà per il paese resti bloccata.
E’ stata una riunione operativa ricca di spunti di riflessione quella dell’Esecutivo della Uila Sicilia, convocato a a Catania dal segretario regionale Nino Marino, al quale insieme a Mantegazza hanno partecipato anche i segretari di Uil Sicilia e Uil Catania, Claudio Barone e Fortunato Parisi, e la segretaria regionale organizzativa Uil, Luisella Lionti.
Al netto del buon risultato parlamentare, che ha visto l’approvazione della legge anticaporalato, rimangono non pochi nodi da sciogliere. L’obiettivo dichiarato è rendere esecutive le linee guida per evitare che il testo rimanga carta straccia. “La legge fa fare al nostro paese un grosso passo in avanti verso la civiltà, ma a una condizione: che sia rapidamente applicata” ha detto Mantegazza precisando che “proprio dalla Sicilia, dove la Uila regionale è stata protagonista di una lunga battaglia contro i cattivi frutti del lavoro nero in agricoltura, vogliamo lanciare a Governo e organizzazioni di settore un appello che è anche un monito: non consentiremo che la nuova legge anticaporalato resti sulla carta, priva di efficacia!”. Il segretario generale ha espresso preoccupazione per il fatto che la parte propositiva della legge, quella che prevede che sindacati e imprese governino insieme il mercato del lavoro attraverso la Rete del Lavoro Agricolo di qualità non stia facendo grandi passi avanti. “La prima riunione della Cabina di Regia per l’attuazione della legge all’Inps è stata pessima” ha aggiunto Mantegazza “Nessuna indicazione concreta, né tempi certi. A fronte della nostra richiesta d’impegno settimanale si è preferito girare il capo dall’altra parte e non fissare nessun’altra data, siamo molto preoccupati che l’inerzia, un po’ dovuta alla burocrazia e un po’ forse a qualche organizzazione, svuoti un po’ la legge. Siamo pronti a forti iniziative di mobilitazione d’intesa con gli altri sindacati, se burocrazie e associazioni imprenditoriali tentassero di svuotare nei contenuti una conquista di civiltà per il Paese”.
Un altro tema caldo riguarda lo stato della vertenza dei forestali. E anche qui il segretario generale della Uila non ha lesinato critiche. “Assistiamo a uno stucchevole, inaccettabile, balletto di responsabilità tra Governo nazionale e Governi regionali. In Sicilia, per la sua autonomia statutaria, la questione ha specifiche connotazioni ma in tutta Italia la domanda si ripete senza risposte ormai da decenni e riguarda la reale volontà di dare attuazione a politiche ambientali per rendere sicuro un Paese che frana verso il mare, a diffuso rischio idrogeologico. Sulla forestazione e la difesa del territorio stiamo sollecitando, da inizio legislatura, scelte coerenti che allo stato attuale non vediamo”.
Il punto sulla situazione a livello regionale è stato fatto da Nino Marino. “Per l’anno in corso, abbiamo ottenuto la certezza del rispetto delle giornate lavorative previste dalla legge sui forestali. Fino a pochi mesi fa, il conseguimento di questo traguardo era tutt’altro che scontato. I problemi, però, non sono certo finiti” ha affermato. “Abbiamo presentato al Governo regionale e all’Ars un progetto sindacale di riforma del settore che resta ancora al palo. I forestali devono essere messi nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro al servizio della Sicilia, dentro e fuori i boschi, senza pause. Da gennaio a dicembre. Abbiamo il personale qualificato per combattere il crescente degrado di siti archeologici, parchi, aree a verde. È un delitto lasciare che tutto proceda così, tra improvvisazione e abbandono”. Claudio Barone e Fortunato Parisi hanno concluso ricordando come la “legge sul caporalato rappresenti la tappa fondamentale di un percorso che ha conosciuto un passaggio significativo proprio in terra d’Etna nel 2013, con il convegno di Adrano sui “nuovi schiavi” e i cattivi frutti del lavoro nero che oscura la dignità dei lavoratori, delle imprese e della società”. “Sosteniamo le battaglie sindacali – hanno dichiarato ancora i segretari di Uil Sicilia e Uil Catania – perché la legge trovi attuazione. Ribadiamo, inoltre, massima attenzione a difesa dei buoni frutti della nostra terra, che meritano rispetto in un ambito comunitario e nazionale di valorizzazione delle eccellenze regionali”.
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Servizio trasmesso nel TGR di RAI3