LAVORO
Istat: disoccupazione in crescita, pagano donne e giovani
Mantegazza (Uila): “Nessuna legge può creare posti di lavoro”
Mentre in Italia sale la disoccupazione e colpisce soprattutto le donne e i giovani, in Europa, invece, si registra un nuovo calo.
Dopo i miglioramenti della fine del 2014 e di inizio 2015, dall’Istat arriva una doccia fredda sul lavoro: a Febbraio i disoccupati sono 23 mila in più e gli occupati 44mila in meno rispetto a Gennaio. E, anche se rispetto allo stesso mese del 2014 si registra un leggero aumento dell’occupazione (+93 mila unità), a febbraio il tasso di disoccupazione è tornato al 12,7%, lo stesso di dicembre, salendo di 0,1 punti percentuali sul mese e di 0,2 sull’anno (vale a dire che ci sono 67mila disoccupati in più rispetto all’anno scorso). Ma soprattutto ha toccato quota 42,6% per i giovani e 14,1 per le donne (mentre è all’11,7% per gli uomini). Il tasso di disoccupazione giovanile è, infatti, salito di 1,3 punti percentuali su gennaio con una diminuzione degli occupati del 3,8%, cioè 34mila unità, e di 0,1 punti sul 2014. Il tasso di occupazione giovanile, invece, è sceso di 0,6 punti sia su mese che su anno al 14,6%.
“I dati rivelano una verità chiara: nessuna legge può creare autonomamente posti di lavoro. L’occupazione tornerà a crescere quando le imprese investiranno di nuovo, quando aumenteranno le risorse a disposizione dei lavoratori dipendenti e dei pensionati e, di conseguenza, la domanda interna. E a farne le spese, senza una vera e credibile inversione di marcia, saranno chiaramente sempre di più i giovani, che non troveranno sbocchi occupazionali e le donne, ancora oggi penalizzate sul fronte lavorativo come dimostrano i dati appena pubblicati.” ha detto commentando i dati provvisori dell’Istat Stefano Mantegazza segretario generale Uila-Uil.
Complessivamente, il tasso di occupazione è al 55,7% (-0,1 punti sul mese e + 0,2 sull’anno). Le più colpite dal calo dell’occupazione sono le donne: il numero di occupate a febbraio è sceso di 42mila unità su base mensile (-0,4%), mentre per la componente maschile è rimasto sostanzialmente stabile. Lo stesso andamento si osserva per i tassi di occupazione: quello maschile, pari al 64,7% rimane stabile, mentre quello femminile, pari al 46,8%, è diminuito di 0,2 punti percentuali. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni mostra un lieve incremento nell’ultimo mese (+0,1%), rimanendo su valori prossimi a quelli dei due mesi precedenti. Il tasso di inattività si mantiene stabile al 36,0%, contro il 36,4% di febbraio 2014, mentre su base annua gli inattivi diminuiscono dell’1,4% (-204 mila).
In controtendenza invece l’Eurozona, dove si assiste a un lieve calo del tasso di disoccupazione: secondo i dati diffusi da Eurostat, a febbraio il tasso è sceso all’11,3%, al livello più basso dal maggio di 3 anni fa, contro l’’11,4 di gennaio e l’11,8 di febbraio 2014. Nella Ue a 28 la disoccupazione è a quota 9,8% (9,9% a gennaio e 10,5% 12 mesi prima). Spiccano i numeri della Germania: scesi più delle previsioni il tasso dei senza lavoro, che a marzo si attestano al 6,4%, dal 6,5% di febbraio e il numero dei disoccupati a 15mila unità.