GIV
Più vino bio e investimenti sul mercato italiano tra le strategie 2017
di Teresa Annunziata
Puntare sempre più sul vino biologico, avviandone la produzione in 5 differenti cantine, investimenti per 7 milioni di euro volti sia a miglioramenti tecnologici sia a manutenzioni ordinarie e straordinarie da effettuare nei siti produttivi, confermate le risorse per il sito di vendite on-line Vinicum, riapertura della storica cantina “Santi”, con un investimento importante per rilanciare i vini di alta qualità prodotti con questo marchio. Il 2017 del Gruppo Giv si preannuncia denso di iniziative soprattutto sul mercato italiano, dove a fronte di una contrazione di quello estero, soprattutto in Paesi importanti come Stati Uniti, Germania e Canada, c’è stata una buona crescita.
E’ quanto emerso dall’informativa di Gruppo, che si è svolta il 13 aprile scorso, a Verona, tra Uila, Fai, Flai e la Direzione Aziendale GIV. La riunione è stata programmata al termine di Vinitaly, una vetrina straordinaria per il comparto vitivinicolo, che fa conoscere, amare e vendere in modo sempre più globale un prodotto di eccellenza del Made in Italy, il cui valore economico supera i 14 miliardi di euro e traina il settore agroalimentare italiano.
I dati complessivi del gruppo al 31 dicembre 2016 presentati all’incontro si differenziano di poco rispetto a quanto anticipato nella riunione di coordinamento dello scorso novembre. Il management aziendale ha, inoltre, esposto un’informativa sull’andamento dei singoli stabilimenti e sull’occupazione, in linea con il 2015, con un focus sulle ore di formazione del 2016, sia quelle effettuate in forma diretta sia quelle svolte in affiancamento. Infine, sono stati commentati i dati relativi al premio di risultato per ciascun stabilimento.
Uila, Fai e Flai, pur riconoscendo l’importanza degli investimenti e delle strategie che GIV metterà in campo al fine di aumentare la produzione e la competitività sul mercato interno ed estero, hanno ribadito la necessità di monitorare con attenzione la situazione, soprattutto del mercato estero. Il calo delle vendite, infatti, risulta in controtendenza rispetto ai dati generali del settore che evidenziano una crescita importante dell’export 2016 rispetto al 2015.