CASSAZIONE
Se c’è la condanna penale il licenziamento non è automatico
Il Il fatto che un gruppo di lavoratori sia condannato in sede penale per essersi appropriati di prodotti alimentari del supermercato presso cui lavoravano non implica necessariamente che il giudice in sede civile ritenga legittimo il licenziamento disciplinare comminato per la sottrazione di tali prodotti.
Questo è l’orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 15058/15, basandosi sul rilievo che il giudizio civile e quello penale, nonostante vadano ad accertare gli stessi fatti materiali, sono autonomi per quanto riguarda il giudizio finale, dunque è ben possibile che il giudice civile ritenga non giustificato il licenziamento nonostante quello che abbia deciso il tribunale penale, perché le due decisioni hanno finalità diverse e non sovrapponibili. Nel caso di specie, il fatto che i prodotti (di scarso valore commerciale) fossero stati consumati all’interno del supermercato aveva indotto il giudice del lavoro a ritenere che non ci fosse la prova della consapevolezza dei dipendenti di aver commesso un illecito.