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Barilla, l’Italia resta centrale nella strategia del Gruppo

24 Giugno 2016
in ALIMENTARE
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BARILLA
L’Italia resta centrale nella strategia del Gruppo
di Maria Laurenza

In un mercato che mostra ancora delle difficoltà di ripresa, il Gruppo Barilla performa bene e ha chiuso il 2015 con volumi stabili ed un incremento di fatturato e marginalità. Per il 2016 la strategia del gruppo continua ad essere quella di puntare sui volumi e già si registra in questi primi mesi un incremento della quota di mercato, in particolare per la pasta, nonostante un mercato in crisi. (+1% rispetto al 2015). Ottimi risultati dunque, che premiano la strategia industriale che Barilla ha portato avanti in questi anni, anche attraverso una migliore qualità delle materie prime, una forte leva promozionale e pubblicitaria, forti investimenti per far crescere i marchi premium (Voiello). L’azienda ha dichiarato, inoltre, la sua volontà futura di continuare ad investire in Italia, mercato che rimane centrale nella strategia del Gruppo, attraverso l’ammodernamento degli stabilimenti, le innovazioni di prodotto, la difesa dei volumi. Al 31 dicembre del 2015 il dato sull’occupazione totale è di 2.760 unità, dato rassicurante perché mostra una tenuta dei livelli occupazionali.

Sono questi alcuni dati illustrati al coordinamento Fai-Flai-Uila del Gruppo Barilla per l’informativa annuale, svoltosi presso la UPI di Parma.

La prima parte dell’incontro è stata dedicata all’analisi del quadro macro-economico generale: tutti i dati analizzati confermano che l’Italia è in ripresa, nonostante i consumi facciano ancora un po’ fatica a salire, e questo trend non riguarda solo Barilla ma tutto il settore. Infatti, i dati sul PIL sono positivi secondo le stime della Commissione Europea, da 1,1% del 2016 ad 1,3% previsto per il 2017. Anche i dati sull’occupazione lasciano ben sperare: nel primo trimestre del 2016 l’occupazione è cresciuta dello 0,8%, mentre su base annua si conferma l’aumento degli occupati dell’1,2% (soprattutto over 50). Sono state analizzate, inoltre, le dinamiche sociali legate alla crisi: innanzitutto il forte calo demografico nel nostro paese (-130.000 persone, compensati dalla crescita del numero degli stranieri); 90.000 neonati in meno negli ultimi sette anni, attribuiti in larga parte alla paura dell’indigenza. La popolazione che vive in famiglia con un reddito di almeno 2/3 formato da pensioni è raddoppiata (era dell’11% alla fine degli anni 80, oggi è del 20%) mentre quella con un reddito da lavoro è scesa dal 75% al 50%. Nel mercato italiano si registra ancora una forte crescita delle private label e i diversi canali di distribuzione (ipermercati, supermercati, libero servizio) sono tutti con segno negativo, fatta eccezione per i discount (+7,6%). La leva promozionale continua ad avere un peso rilevante per la vendita dei prodotti (l’intensità della leva promozionale nel canale moderno ha fatto registrare +0,9% in aprile 2016 rispetto all’anno precedente).

L’ultima parte dell’incontro ha riguardato l’applicazione dell’accordo integrativo di Gruppo, in particolare il lavoro delle Commissioni tecniche paritetiche sulla Formazione, la Sicurezza, la Professionalità ed il Welfare, che per la prima volta hanno anche un coordinatore nazionale di parte sindacale. Le Commissioni, fortemente volute da Fai-Flai e Uila, si sono costituite e riunite, portando avanti ciascuna il suo obiettivo; i lavori delle Commissioni andranno avanti fino alla scadenza dell’accordo integrativo, momento in cui i risultati dei lavori saranno presentati al Coordinamento nazionale. E’ stata manifestata soddisfazione reciproca per il lavoro svolto, risultato di relazioni sindacali strutturate e partecipative

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