Sindacato
Il consiglio nazionale Uila approva ODG su IX Conferenza organizzazione UIL
Il 16 marzo 2016 si è tenuto a Roma il Consiglio Nazionale della Uila. La riunione è iniziata affrontando, per quanto riguarda il settore agricolo, da una parte l’andamento delle trattative per il rinnovo dei contratti provinciali di lavoro e dall’altra analizzando i risultati, finora estremamente positivi, della campagna deleghe degli operai agricoli.
Tra gli altri argomenti il Consiglio Nazionale ha valutato positivamente l’ipotesi della prossima apertura di un tavolo di confronto con Federalimentare per definire la strumentazione del welfare contrattuale utile ad integrare la NASPI in caso di licenziamento a 24 mesi dalla pensione, in linea con quanto previsto nell’ultimo rinnovo del CCNL.
Infine, alla presenza del Segretario Organizzativo della UIL Pierpaolo Bombardieri, il Consiglio ha dibattuto in maniera approfondita le prime elaborazioni della Segreteria Confederale per la IX Conferenza di Organizzazione approvando all’unanimità il seguente O.d.G.:
Il Consiglio Nazionale della UILA, riunito a Roma il 16 marzo 2016:
– approva la relazione del Segretario Generale, Stefano Mantegazza, le sue conclusioni e i contenuti emersi dal dibattito;
– prende atto che i documenti presentati il 1° marzo all’Esecutivo della UIL, oggetto della riunione, sono da considerare proposte aperte alla discussione, che saranno ulteriormente approfondite in riunioni seminariali;
– è convinto che le decisioni assunte dalla Conferenza di Organizzazione del 2012 siano oggi più che mai attuali perché, come deciso a Bellaria, è più che mai necessario trasferire il baricentro della rappresentanza sindacale e della contrattazione collettiva quanto più possibile sul territorio e nelle aziende;
– auspica l’avvio di un attento monitoraggio relativamente alle iniziative intraprese nei territori in attuazione di quanto stabilito dalla Conferenza di Organizzazione di Bellaria e dei relativi risultati in termini di presenza dell’organizzazione;
– conferma, come fondamentale momento di partecipazione democratica, il percorso congressuale che parte dai Congressi Aziendali e di Lega, e con la celebrazione dei Congressi Territoriali e Regionali arriva fino al Congresso Nazionale di categoria considerando che solo in tale modo si garantisce la legittimazione e la rappresentatività dei gruppi dirigenti ad ogni livello, nei confronti degli iscritti, delle controparti e delle istituzioni;
– ritiene che la UIL debba analizzare, confortata da dati e proiezioni, l’opportunità e le conseguenze dell’eventuale eliminazione in tutte le Regioni del livello congressuale territoriale e, a seguire, di tutti gli organismi che hanno finora rappresentato e governato la UIL sul territorio;
– considera necessario che i responsabili della UIL sul territorio siano democraticamente eletti e non semplicemente nominati;
– relativamente alla regionalizzazione dei servizi ritiene che i principi ispiratori debbano essere: aumentare il gradimento degli iscritti, l’attività e tenere i conti in pareggio. A tale proposito sottolinea che il rapporto che lega la UIL, le categorie e il sistema dei servizi è cresciuto e si è consolidato negli anni con progressivi aggiustamenti e mediazioni intelligenti tutti egualmente utili ad irrobustire le radici della UIL nel territorio. Per questi evidenti motivi appare impraticabile l’intenzione di trasformare automaticamente tutti i dipendenti dei servizi in dipendenti della UIL o del CAF Regionale. È necessaria una prima fase faticosa, magari anche impopolare, ma obbligata: tutte le Strutture Confederali della UIL devono diventare centri di costo trasparenti, le cui entrate siano chiaramente verificabili e le cui uscite siano davvero controllabili;
– sottolinea che 85 CAF sono davvero troppi ma che si debba procedere alla loro riduzione, a ragion veduta e bilanci alla mano, Regione per Regione, territorio per territorio, con l’accorta regia della Confederazione, coinvolgendo i diretti interessati, quelli che realmente organizzano e gestiscono l’assistenza fiscale verso lavoratori e pensionati. Propone comunque di affidare all’Esecutivo Confederale la possibilità di deroga al diritto di esclusiva attualmente vigente nello statuto del CAF Nazionale, per consentire la costituzione di CAF direttamente convenzionati col CAF Nazionale.
– ritiene che la Commissione nazionale sui progetti di sviluppo debba tornare a riunirsi quanto prima per continuare l’azione di proselitismo e di incremento dei servizi erogati nei territori.