Copagri
Verrascina “No alla riesumazione della Federconsorzi”
di Fabio Caldera
Torna lo spettro della Federconsorzi. Come ogni anno un emendamento al DDL Stabilità, attualmente all’esame della Commissione bilancio della Camera, vorrebbe resuscitare uno stanziamento di 400 milioni di euro in favore di quello che può definirsi “il più grande fallimento agricolo dopo Parmalat”. Sulla questione ha espresso forte contrarietà il presidente della Copagri Franco Verrascina. “Se fosse vero, allora ci sarebbe da preoccuparsi per una classe politica che non ha risorse per gli agricoltori e ne trova invece per una struttura privata” ha affermato per poi aggiungere “secondo la procedura legale, oggi, la Federconsorzi, sarebbe dovuta essere una pratica già definitivamente archiviata e invece assistiamo puntualmente, ogni anno, a tentativi, nemmeno troppo nascosti, di resuscitarla attraverso meccanismi conosciuti agli addetti ai lavori ma ignoti alle imprese. Qualora malauguratamente passasse l’emendamento salva-Federconsorzi i responsabili saranno chiamati a risponderne agli agricoltori italiani”. Secondo il presidente, infatti, una simile massa di denaro pubblico dovrebbe essere destinata finalmente a garantire un vero Piano agricolo nazionale anche in considerazione del fatto che, com’è sotto gli occhi di tutti, il comparto in questi anni di crisi è riuscito a garantire al paese degli introiti di tutto rispetto grazie alle esportazioni e a mantenere i livelli occupazionali.
Verrascina ritiene che se la questione Federconsorzi fosse stata gestita non all’italiana, come è stato, oggi ci sarebbe una struttura capace di fare da traino a tutto il settore agroalimentare. Al contrario, si è scelto di pilotare il fallimento in modo ambiguo senza riuscire in tutti questi anni ad evidenziare bene i fatti e a definire con esattezza i colpevoli.