CAPORALATO
Piano di azione in 15 giorni
Carra (Uila), “Più controlli a chi dichiara poche giornate”
Un primo passo nella giusta direzione per combattere lavoro nero e caporalato è arrivato ieri dal vertice al Mipaaf con i ministri delle politiche agricole e del lavoro Maurizio Martina e Giuliano Poletti, il presidente dell’Inps Tito Boeri, le organizzazioni di categoria e la distribuzione organizzata.
In 15 giorni la Cabina di Regia della Rete del lavoro agricolo di qualità dovrà presentare proposte concrete e attuative per un Piano di azione contro il lavoro irregolare che il governo intende adottare al più presto. Il mandato da parte di Martina alla Cabina di Regia è un segnale importante che si unisce alla volontà di rafforzare a livello territoriale la Rete che, secondo una nota diffusa dall’Inps, partirà il 1 Settembre.
“La legittimazione data da Martina alla Cabina di regia della Rete del lavoro agricolo di qualità, affidandogli il compito di varare in 15 giorni le proposte per il Piano di azione contro il caporalato, è importantissima” ha detto Giorgio Carra, segretario nazionale Uila-Uil. “Ora bisogna procedere con urgenza e dare risposte concrete sul piano economico, sanzionatorio e normativo al settore agricolo”. Secondo Carra inoltre “quanto fatto dal ministro Martina in questi giorni, anche con le iniziative sulla stampa, ha contribuito a tenere alta l’attenzione su un fenomeno drammatico che il sindacato combatte quotidianamente. Apprezziamo molto il suo impegno e la volontà di portare avanti questa battaglia ma, al tempo stesso, auspichiamo che alle misure del Piano di azione venga data immediata attuazione, anche attraverso un decreto legge. Il fenomeno del caporalato va combattuto senza indugio. Tuttavia, è anche vero che esso esiste nella misura in cui ci sono aziende agricole che sottopagano o fanno lavorare in nero i braccianti” prosegue Carra. “E’ un circolo vizioso che non si combatte con i voucher e che va stroncato con un rafforzamento dei controlli, soprattutto in quelle imprese che dichiarano da 1 a 5 giornate di lavoro: ricordo che su 909 mila braccianti, nel 2014, 136.341 hanno lavorato meno di 10 giornate e circa 300mila non hanno superato le 50”.